Le manipolazioni ideologiche e il caso del liceo Giulio Cesare di Roma

Le manipolazioni ideologiche e il caso del liceo Giulio Cesare di Roma

LA RIVOLUZIONE DEL “NO”. ECCO COSA È ACCADUTO AL LICEO GIULIO CESARE DI ROMA…

Di Fabrizio Verduchi* e Maria Capozza** (Avvocato)

Presso il liceo romano “Giulio Cesare” alcuni ragazzi hanno formulato proposte autogestite per la «Settimana dello studente», esperienza di didattica alternativa che ha visto i liceali organizzare incontri sui temi più svariati. Trattandosi di vere lezioni in orario scolastico, gli studenti devono sottoporre le proposte alla dirigenza e poi far approvare la lista al Collegio docenti.

Nel colloquio preliminare la Preside ha espresso perplessità ai ragazzi su tre proposte: «Informazione sull’interruzione di gravidanza»; «Cos’è l’identità di genere» e «La questione balcanica».

Come ha spiegato il quotidiano Avvenire, quanto alla prima proposta, la dirigente «ha ritenuto che essa non dovesse concentrarsi solo su una dimensione socio-sanitaria, ma dovesse acquisire una maggiore rilevanza comprendendo anche altri aspetti essenziali».

Sul secondo progetto la Preside ha impartito una lezione di correttezza istituzionale spiegando di aver applicato l’«orientamento ministeriale con la nota MIUR n.1972 del 15 settembre 2015», cioè la circolare dove si chiarisce che «tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né “ideologie di genere” né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo», e che su queste materie è indispensabile il consenso informato delle famiglie.

Ogni contenuto didattico – spiega la responsabile del liceo romano – va inserito «in un contesto coerente con i programmi scolastici e dunque in accordo anche con le famiglie, il cui ruolo educativo è richiamato nel Patto di corresponsabilità sottoscritto ogni anno».

Il tema dell’aborto, fa sapere la Dirigente Scolastica del Giulio Cesare, coinvolge una multidisciplinarità di ambiti. Tra di essi figura quello bioetico, del tutto trascurabile – quando non inesistente – secondo gli alfieri del «diritto di scelta». Pertanto, l’argomento non poteva essere trattato solo nell’aspetto della metodologia abortiva. Stessa cosa per il gender.

Esprimiamo la nostra solidarietà alla Preside del Giulio Cesare, colpevole di aver applicato la Legge e di aver tutelato la libertà formativa dei ragazzi.

La libertà, crediamo, si impara evitando le manipolazioni ideologiche, suggerendo di ascoltare più visuali, mettendo a confronto pareri e discutendo animatamente su varie questioni.

La crescita e la maturità si conquistano sviluppando la curiosità per il mondo e per le tematiche più complesse che ogni adolescente trova lungo la strada della sua crescita.

Ed invece una buona parte della “politica scolastica” trova comodo imporre la propria visuale e discriminare chi pensa in modo diverso.

E così “Guai a toccare i temi: aborto, gender e analisi storica”, perché la visuale è imposta e non è ammessa alcuna discussione.

La dichiarazione della Dirigente scolastica – con un curriculum di tutto rispetto – non basta. Immediatamente parte la macchina del fango (vedi qui e qui), addirittura su “La Repubblica” che parla immediatamente di «censura ideologica», riportando la vicenda con toni da soviet.

Inoltre, il giorno successivo, sempre su La Repubblica, viene pubblicata una lettera – non firmata, sarà vera ? – di 40 anonimi insegnanti dell’istituto, che stigmatizzano la decisione della preside colpevole a loro detta di «aver esautorato il collegio docenti».

Ovviamente non vengono pubblicati i commenti dei tanti genitori che hanno espresso apprezzamento per la decisione della preside del liceo Giulio Cesare di Roma, né che le Linee guida del ministero dell’Istruzione stabiliscono che le attività che non rientrano nel curriculum obbligatorio debbano avere il consenso dei genitori.

Ci chiediamo: se le nostre associazioni avessero proposto corsi sull’inviolabilità della vita, sui principi non negoziabili e su tutte le Dittature (da Stalin ad Hitler), avremmo avuto lo stesso risalto dai media?

Noi purtroppo crediamo di no, ma ci proponiamo per realizzarli.

 

 

* Presidente Italia Cristiana

** Presidente Giovanna d’Arco Onlus

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