Shemà. Commento al Vangelo dell’11 febbraio della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà. Commento al Vangelo dell’11 febbraio della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DEL GIORNO: Mc 7, 24-30

giovedì 11 Febbraio 2021 

Beata Vergine Maria di Lourdes 

Oggi è la memoria liturgica della Beata Vergine Maria apparsa a Luordes, una memoria che si collega all’esperienza spirituale di un’umile fanciulla, Bernardette Soubirous, che, nel 1858, a quattro anni dalla proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione della beata Vergine, più volte aveva visto nella grotta di Massabielle, presso la cittadina di Lourdes, la Vergine Maria.  Da allora Lourdes è diventata meta di pellegrinaggi per le innumerevoli guarigioni, e oggi la Chiesa celebra la giornata per i malati. Ci uniamo a questa intenzione specifica di preghiera, attraverso la condivisione sul Vangelo di oggi che ci fa meditare l’incontro tra Gesù e la donna sirofenicia. Secondo i numerosi esegeti e teologi che hanno commentato questo testo, emergono diversi temi: la  missione di Gesù in terra pagana, la fede necessaria per il compimento di un miracolo, la forza dell’amore materno, che porta Gesù a esaudire la supplica di questa madre che soffre. Si tratta quindi di un brano complesso, che offre diversi spunti di riflessione e suscita interrogativi perché non si capisce bene se si tratti di una guarigione o di un esorcismo: la ragazza è presentata come posseduta da uno spirito impuro, ma in realtà il racconto dimostra i tratti caratteristici delle storie di guarigione. Insomma, le questioni sono tante, ma il tema che oggi mi sembra centrale di questo brano, anche in relazione alla lettura continua del Vangelo secondo Marco che la liturgia ci sta proponendo in questi giorni, è l’insegnamento di Gesù sul puro e l’impuro. Mi spiego: Gesù si sposta verso “le regioni di Tiro”, e Tiro era una città libera sul mare, abitata sia da giudei che da pagani. Ora, Gesù, come fa intendere il testo, non si reca in questa regione pagana per predicare, o per fare miracoli, ma per stare solo. Però questo suo desiderio viene contrastato, perché proprio lì gli viene incontro una donna la cui figlia, secondo le idee giudaiche della purità, ha “uno spirito impuro”. Questa donna sirofenicia, quindi, come personaggio, enfatizza la questione dell’impurità: è pagana, cioè impura d’origine; è una donna, inferiore davanti a Gesù, che è un Rabbi; e poi è una madre che ha bisogno di purificazione rituale perché ha la figlia è posseduta dal demonio. Ora, il comportamento della donna davanti a Gesù, nel suo gesto di gettarsi ai piedi del Maestro, esprime non solo la sua disperazione come madre, ma anche il suo coraggio come donna. Ecco perché Gesù reagisce non con parole dure:  “Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”. Si tratta di un rifiuto non verso la donna, né verso la madre, ma, si capisce bene dalle parole di Gesù, verso l’impurità della sua origine pagana. Certamente attribuire a qualcuno l’epiteto “cane” significava denunciare la sua impurità: il cane, cercando il cibo ovunque, và a contatto con le cose impure. Ma Gesù, di fatto, non fa altro che dichiarare il piano divino di salvezza, secondo il quale “prima” devono essere saziati gli ebrei, e poi i pagani. Ecco allora la genialità della donna, che compie un ragionamento intelligente, perché vanifica il concetto di impurità legato alle persone non giudee che lo stesso Gesù aveva espresso. Infatti, ammettendo che sia una cosa naturale per i cagnolini mangiare le briciole che cadono dal tavolo, denuncia anche che i cagnolini mangiano nello stesso tempo dei figli, non dopo. Perciò la salvezza può essere accolta contemporaneamente, anche se non con completa equiparazione, da ebrei e pagani. Inoltre “le briciole dei figli” non sono, quelle che avanzano, ma quelle che non saranno più mangiate e cadono casualmente per terra, perciò i figli non sono privati di nulla, mentre i cagnolini si sfamano del loro superfluo. A questo punto il ragionamento è chiaro: non ci sono più persone pure e impure, non ci sono tempi da rispettare, ma ognuno, nel suo stato, e perfino nello stesso tempo, può ricevere il dono della salvezza. Se quindi in tutti gli insegnamenti di Gesù sul puro e l’impuro i discepoli non capiscono subito quello che Gesù vuole insegnare, sia sulla questione rituale delle abluzioni, sia su quella più pratica degli alimenti, qui la donna pagana capisce subito la questione sull’impurità del suo stato e per questo, paradossalmente, rispetta e integra la sua condizione impura trasformandola in una situazione pari allo stato di purità per mezzo della fede. La fede rende la donna  modello del discepolo, che si fida di Gesù sia con le parole, che con il gesto di genuflessione, mostrando che non è la condizione di purità che porta alla salvezza, ma la fede in Gesù. Allora oggi siamo invitati ad accogliere anche noi Gesù come il Signore che esercita la sua potenza su ogni forma di debolezza umana, e su ogni malattia, perché per Lui non ci sono più né ebrei, né pagani, né chi viene prima, né chi viene dopo, ma Dio è disposto ad offrire il dono della salvezza a chiunque lo chieda umilmente e con fiducia. Buona giornata!

 

Mc 7, 24-30

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: “Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”. Ma lei gli replicò: “Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli”. Allora le disse: “Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia”. Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

 

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

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