“Non mancano vescovi che affidano il ministero esorcistico a sacerdoti senza preparazione specifica”

“Non mancano vescovi che affidano il ministero esorcistico a sacerdoti senza preparazione specifica”

TERZA PARTE DI UN’APPROFONDITA INTERVISTA A PADRE FRANCESCO BAMONTE, PRESIDENTE DELL’AIE, ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEGLI ESORCISTI

(Leggi QUI la prima parte e QUI la seconda parte)

A cura di Enzo Vitale

“C’è un problema di formazione dei sacerdoti esorcisti”. A dirlo è Padre Francesco Bamonte, religioso dei Servi del Cuore Immacolato di Maria e presidente dell’Associazione internazionale esorcisti (AIE), che Informazione Cattolica ha intervistato.

L’AIE è preoccupata per il numero crescente di “falsi esorcisti”. Ha delle statistiche al riguardo?

No, non abbiamo statistiche riguardanti i “falsi esorcisti”, che del resto credo improbabile poter elaborare su base veramente scientifica. Quello che conosciamo è quanto, di tanto in tanto, viene reso noto dai media ed è sufficiente a preoccuparci, soprattutto per il danno spirituale che ne ricevono le persone più semplici e quelle psicologicamente più fragili.

Chi sono questi falsi esorcisti (sacerdoti non nominati dal loro vescovo? Laici?) E come si comportano?

Nell’ambito della Chiesa Cattolica, falsi esorcisti possono essere sia sacerdoti che, senza mandato del loro Vescovo e sottraendosi alla sua vigilanza, esercitano in modo stabile il ministero della liberazione, sia laici, che, o da soli o in gruppo, si arrogano il “carisma” di cacciare il demonio, senza la necessaria verifica e dipendenza dal Vescovo del luogo. Quanto al modo di comportarsi, varia da individuo a individuo e da gruppo a gruppo.

Come esorcista della diocesi di Roma, quali sono le sue osservazioni in quest’area?

Mi limito a dire che sarebbe auspicabile una maggiore vigilanza da parte delle Autorità competenti, anche se riconosco che non è facile, date le caratteristiche di questa Diocesi in cui si approda da ogni parte del mondo.

C’è un problema di formazione dei sacerdoti esorcisti? Ad alcuni viene affidato il ministero senza una formazione specifica?

Sì, effettivamente c’è un problema di formazione dei sacerdoti esorcisti e, purtroppo, non mancano ancora Ordinari che affidano il ministero esorcistico a sacerdoti i quali, pur dotati di pietà, scienza, prudenza e integrità di vita, non hanno ricevuto una preparazione specifica ad esercitare questo impegnativo compito. Ed è questa la ragione principale per cui abbiamo voluto approntare le Linee Guida. Il loro obiettivo primario è infatti quello di fornire ai sacerdoti esorcisti della nostra Associazione uno strumento idoneo ad esercitare il loro servizio in modo corrispondente alle norme con le quali la Chiesa regola il ministero dell’esorcistato, ovviando così ad eventuali lacune nella loro formazione. Riteniamo, inoltre, che le Linee Guida potranno contribuire alla formazione iniziale dei candidati al ministero di esorcista tutte le volte che i loro Ordinari riterranno utile servirsi della nostra Associazione per assicurare loro principi ben fondati e indirizzi sicuri di comportamento nell’attuazione di questo delicato e difficile servizio ecclesiale.

Se dovessimo rispondere alle tante domande di fedeli preoccupati, potremmo dire che la preghiera è sufficiente per difendersi dagli attacchi del demonio?

Ci sono molti aspetti da considerare in questa domanda, per cui non è possibile rispondere in poche battute. Mi limito a dire che a la vita di grazia è la vera e imprescindibile difesa dagli attacchi ordinari e straordinari del demonio. Ora, la vita di grazia non si mantiene con la sola preghiera. C’è bisogno della Parola di Dio, dei Sacramenti, dell’impegno a crescere nella virtù, specialmente nell’umiltà e nella carità. E tutto questo non come delle entità isolate, ma nel contesto della Chiesa, che è la famiglia di Dio. Comunque su questo argomento invito alla lettura e alla meditazione di ciò che S. Paolo scrive nel capitolo 6 della lettera agli Efesini, in particolare dal versetto 10 al versetto 18.

Un capitolo delle Linee Guida è dedicato all’efficacia dell’esorcismo. Perché si parla di una “apparente non efficacia”?

L’esorcismo pubblico, ossia l’esorcismo che ha valore di sacramentale, se viene celebrato secondo le norme della Chiesa è sempre efficace in sé stesso, in quanto azione di Cristo e della Chiesa. L’esorcista, specialmente quando proferisce un esorcismo liturgico, non opera mai in nome proprio o in virtù di suoi particolari poteri, ma solo come strumento di Dio, la cui potenza è infinita. Tuttavia, al giorno d’oggi, raramente una persona realmente vittima di un’azione straordinaria del demonio resta liberata al primo esorcismo, specie se si tratta di possessione diabolica. Ciò può far nascere molte perplessità e interrogativi, per cui è necessario capire bene il perché di questi ritardi nella liberazione, in modo da evitare soluzioni sbagliate a questa apparente non efficacia dell’esorcismo, quando cioè la liberazione dal maligno non è subito ottenuta. E il capitolo in questione, che è il XIV, questo lo spiega in modo chiaro.

 

NEI PROSSIMI GIORNI SARANNO PUBBLICATE LE ALTRE PARTI DELL’INTERVISTA A PADRE BAMONTE.

 

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