I “valori” di Joe Biden sono in aperto contrasto con il magistero della Chiesa

I “valori” di Joe Biden sono in aperto contrasto con il magistero della Chiesa

IN USA LA CHIESA SI SPACCA SU BIDEN, DOPO I SUOI PRIMI E CONTROVERSI PROVVEDIMENTI

Di Umberto Spiniello

In politica l’esercizio di attribuirsi il titolo di “buon cattolico” è spesso controproducente, specie se l’auto proclamato “Timorato di Dio” si produca in affermazioni, azioni di governo o proposte legislative in aperto contrasto con i valori non negoziabili, indicati dalla chiesa cattolica come parametro di giudizio per chi svolge il “servizio” della politica.

Il neo eletto presidente degli stati uniti Joe Biden ha sempre sbandierato il suo patentino di “buon cattolico”, fin dai tempi dell’amministrazione Obama (che di fatto ignorava i valori non negoziabili), ma con l’elezione alla presidenza Biden sembra scoprire definitivamente le carte del suo sistema valoriale, in aperto contrasto con il magistero della chiesa.

Nell’anniversario della “Roe v. Wade, la sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti d’America che nel 1973 ha di fatto introdotto l’aborto negli USA, Joe Biden e la sua vice Kamala Harris hanno diffuso un messaggio ricordando come l’aborto “negli ultimi quattro anni sia stato vittima di un attacco estremo e implacabile” da parte del governo di Donald Trump.

Per questo, ricordando il proprio impegno a favore del “diritto di scegliere in materia di salute riproduttiva”, l’amministrazione democratica ha promesso di “codificare in legge” la sentenza della Corte Suprema americana che ha dato il via libera all’aborto negli Stati Uniti, anche “nominando giudici che rispettino” il diritto a sopprimere i bambini nel ventre materno.

E’ ben nota l’avversione della Harris nei confronti dei valori cristiani, inoltre più volte ha sostenuto il controverso movimento BLM che negli Stati Uniti si è reso protagonista di violente manifestazioni e atti vandalici contro i simboli occidentali e cristiani.

Ma ha destare sconcerto è proprio Biden che, non solo attesta pubblicamente la sua posizione a favore dell’aborto, ma dichiara di voler implementare questo “diritto” con apposite leggi, nominando giudici ad hoc!

Il comunicato ha di fatto spaccato la chiesa negli USA, la nota ha suscitato la reazione preoccupata del capo della commissione “pro-life” della Conferenza episcopale, l’arcivescovo di Kansas City Joseph Naumann, che ha emesso un comunicato per “invitare con forza il presidente a rigettare l’aborto”, notando che “è allarmante e tragico che un presidente si impegni a codificare una sentenza della Corte Suprema che nega ai bambini non nati i loro più fondamentali diritti umani e civili”.

Ma il sostegno all’aborto non è l’unica incoerenza del “cattolico” Biden. Uno dei 17 ordini esecutivi firmati dal presidente durante il suo primo giorno nello Studio ovale riguarda i diritti Lgbt, in particolare i trans che vogliono competere in gare sportive.

D’ora in poi, ogni scuola che riceve finanziamenti federali e praticamente ogni scuola superiore pubblica deve accettare nelle competizioni femminili “i maschi biologici che si identificano come femmine”. Altrimenti, “sarà oggetto di sanzioni”.

Secondo l’allenatrice di campioni olimpici dell’atletica leggera Linda Blade, questa decisione  “sarà la morte dello sport femminile, di una competizione equa e di molti passi avanti fatti nel campo dei diritti delle donne”.

In pratica la situazione grottesca e discriminatoria del Connecticut, sarà estesa a tutti gli Stati Uniti. Dal 2017, infatti, in questo stato americano, due velocisti maschili che si identificano come ragazze vincono tutte le gare di corsa, stabilendo record irraggiungibili dalle coetanee, impedendo alle stesse di avanzare nei tornei nazionali.

Anche sul clima (pensiamo al prossimo rientro negli accordi di Parigi) e sull’immigrazione illegale, il duo Biden-Harris sembra inconciliabile con la dottrina sociale della chiesa. Il vero dramma, di questa vicenda, sembra essere la percezione sfalsata che molti cattolici ( in Italia e gran parte d’Europa), hanno di questa amministrazione.

Il giudizio sembra basarsi su un confortante perbenismo messo in atto da Biden che di certo si contrappone all’immagine del precedente presidente Trump (innegabilmente più rozzo nei modi). Questa immagine, tuttavia non corrisponde alle scelte politiche e anche se a nessuno interessa misurare la fede dei personaggi politici, guardando alla sostanza e non alle etichette, risulta evidente che Trump da non cattolico è stato senza ombra di dubbio “il presidente più pro-life che abbia avuto l’America” così come definito da suor Deirdre Byrne, religiosa e medico.

 

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Il mio sconcerto riguarda il fatto che queste prese di posizione vengano manifestate dopo l’elezione e non in campagna elettorale. Il programma di Biden era noto da tempo!