Biden è partito a razzo contro il cattolicesimo… E siamo appena all’inizio!

Biden è partito a razzo contro il cattolicesimo… E siamo appena all’inizio!

NEGLI USA I VESCOVI HANNO IL PREGIO DI PARLARE PIÙ CHIARO CHE ALTROVE. E HANNO PIU’ VOLTE RIPRESO IL NEO-PRESIDENTE

Di Diego Torre

Biden è partito a razzo e ha iniziato a realizzare il suo programma.

I suoi primi decreti sono tutti nella direzione antiTump.

Biden vuole disfarsi di corsa di un’eredità che ritiene negativa.

Uno dei 17 ordini esecutivi emanati dallo studio ovale riguarda il diritto degli uomini trans a competere nelle gare sportive femminili.

Tale ordine obbliga praticamente  ogni scuola, che dovrà accettare «i maschi biologici che si identificano come femmine».

Non ci vuole molto a capire che questi “signori” vinceranno sempre e con facilità, ma questo non preoccupa Biden, sensibile ai diritti LGBT ma mediocre osservatore dell’anatomia umana.

E i diritti delle donne tanto sbandierati dai democratici? Un’altra volta!

E poi c’è la riapertura delle Forze Armate ai transgender. “Tutti gli americani che sono qualificati per servire nelle Forze Armate degli Stati Uniti devono poter servire” si legge in un altro ordine esecutivo.

Certo che sono qualificati! Infatti dopo questa liberatoria decisione accorreranno ad arruolarsi a milioni!

Questi due ordini oltre alla nomina a segretario ai trasporti di Pete Buttigieg, omosessuale sposato con compagno,  e la nomina  della dottoressa trans Rachel Levine a sottosegretaria alla sanità, sono anche un messaggio d’immagine dell’indirizzo dell’amministrazione Biden.

Serve anche a far dimenticare tutte le posizioni sul fronte opposto occupate in passato dal neo-presidente nella sua lunghissima carriera politica.

Anche sull’aborto Biden ha cambiato radicalmente idee, rinnegando le sue, in passato, convinzioni cattoliche.

E proprio il giorno del 48° anniversario della sentenza, Joe Biden, ha celebrato l’anniversario della Roe versus Wade del 1973 che ha stravolto le restrizioni sull’aborto, liberalizzandolo ampiamente in tutti gli States.

“Negli ultimi quattro anni, la salute riproduttiva, compreso il diritto di scelta, ha ricevuto un attacco implacabile ed estremo. Siamo profondamente impegnati a garantire che tutti abbiano accesso alle cure, inclusa l’assistenza per la salute riproduttiva. Ciò indipendentemente da reddito, razza, codice postale, stato dell’assicurazione sanitaria o stato di immigrazione “: ha affermato Biden nella dichiarazione congiunta con il suo vicepresidente Kamala Harris.

L’aborto verrà quindi sostenuto con una legge federale, e ciò consentirebbe gli aborti legali anche se la Corte Suprema ribaltasse la sentenza del 1973. La legge federale a differenza della sentenza non lascerà spazi di autonomia ai singoli stati dell’Unione.

Tanto entusiasmo ha preoccupato l’arcivescovo Joseph F. Naumann di Kansas City , presidente del Comitato per le attività per la vita della Conferenza dei vescovi degli Stati Uniti: “è profondamente inquietante e tragico che qualsiasi Presidente elogi e si impegni a codificare una sentenza della Corte Suprema che nega ai bambini non nati il loro diritto umano e civile più fondamentale, il diritto alla vita, sotto il travestimento eufemistico di un servizio sanitario”.

In campagna elettorale  la speaker democratica della Camera, la “cattolica” Nancy Pelosi, abortista convinta, ha minimizzato l’importanza del tema poiché votare Trump solo per tale quisquilia rischiava di “mandare a picco l’intera democrazia”.

Ma negli USA i vescovi hanno il pregio di parlare più chiaro che altrove. E così le ha risposto Salvatore Cordileone (di nome e di fatto), arcivescovo di San Francisco: «nessun cattolico in buona coscienza può favorire l’aborto. Il “diritto di scegliere” è una cortina fumogena per perpetuare un intero settore che trae profitto da uno dei mali più atroci immaginabili. La nostra terra è intrisa del sangue degli innocenti e questo deve finire. Questo è il motivo per cui, come cattolici, continueremo a parlare a nome di coloro che non hanno voce per parlare da soli e raggiungere, confortare e sostenere coloro che stanno subendo le cicatrici dell’esperienza dell’aborto. Lo faremo, finché la nostra terra non sarà finalmente liberata da questo spregevole male».

E siamo appena all’inizio!

 

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