E’ urgente rinnovarsi attraverso la familiarità e lo studio delle Sacre Scritture
PAPA FRANCESCO: “CELEBRARE LA DOMENICA DELLA PAROLA DI DIO ESPRIME UNA VALENZA ECUMENICA”
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Di Monsignor Ettore Malnati*
Con la lettera in forma di motu proprio Aperuit illis Papa Francesco, in data 30 settembre 2019, a 1600 anni dalla morte del santo dottore Girolamo, colui che tradusse tutta la Sacra Scrittura in latino, detta “Vulgata”, istituì per l’intera Chiesa cattolica la Domenica della Parola.
Una Giornata da celebrarsi ogni anno nella III Domenica del Tempo ordinario, così da collocarsi in un momento opportuno di questo periodo dell’anno, quando siamo invitati a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani.
Non si tratta – dice Papa Francesco – di una mera coincidenza temporale: celebrare la Domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica a quanti si pongono in ascolto il cammino da perseguire per giungere a un’unità autentica e solida” (A.I. n.3).
Il Concilio Vaticano II, non solo nella costituzione Dei Verbum ha fatto riscoprire ai singoli fedeli-laici e alle Comunità ecclesiali la spiritualità legata all’ascolto, alla meditazione ed alla preghiera della Parola di Dio come fonte di una spiritualità propria per il nostro tempo.
Grazie all’impulso del Concilio Vaticano II e alle decisioni di Paolo VI per la riforma liturgica dei sacramenti e delle celebrazioni eucaristiche di inserire sempre dei brani della Sacra Scrittura, il popolo cristiano si è trovato accompagnato in ogni sacramento dalla Parola di Dio.
Molti Pastori avveduti hanno offerto alle loro Comunità l’esperienza, accanto alla meditazione, della lectio divina, un tempo riservata alle comunità monastiche.
Dopo il Concilio Vaticano II, molte sono le Comunità parrocchiali che hanno portato l’ascolto della parola di Dio nelle case con la presenza di laici, uomini e donne, che, preparati dal presbitero nel contesto della propria Comunità ecclesiale divengono “animatori” per l’ascolto della Parola nelle case che ospitano coloro che desiderano, alla luce della Parola, leggere la propria quotidianità nella fraternità e nella testimonianza evangelica
Molte iniziative poi sono sorte, grazie al concilio, affinché i ragazzi e le famiglie facessero buon uso della Sacra Scrittura per i momenti importanti e per quelli bisognosi di consolazione.
Papa Francesco nel motu proprio Aperuit illis (Lc 24,45) sulla linea del rinnovamento della catechesi sottolinea: “È bene che anche i catechisti, per il ministero che rivestono di aiutare a crescere nella fede, sentano l’urgenza di rinnovarsi attraverso la familiarità e lo studio delle Sacre Scritture, che consentano loro di favorire un vero dialogo tra quanti li ascoltano e la Parola di Dio” (A.I. n.5).
Lo stesso lezionario per la celebrazione eucaristica, sia feriale che festivo, nel giro di tre anni offre all’intero Popolo di Dio l’opportunità di avere una panoramica generale dell’intera Sacra Scrittura. Dopo il Concilio e la Riforma liturgica di Paolo VI, Benedetto XVI nel 2008 indisse un Sinodo dei Vescovi proprio sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” e poi pubblicò l’esortazione apostolica Verbum Domini che è un richiamo per tutta la Chiesa a vivere della Parola di Dio.
L’istituzione della Domenica della Parola di Dio viene ad essere una singolare attenzione pastorale perché si costruisca la spiritualità dei singoli cristiani e delle Comunità ecclesiali sulla solida roccia del dono grande della Rivelazione e della Tradizione che ci fanno percepire la freschezza delle origini dell’avventura cristiana.
E’ doveroso per me ricordare come già nel Natale 1997 l’Arcivescovo di Udine, mons. Alfredo Battisti, indisse per la sua diocesi la Domenica del Verbum Domini, da celebrarsi la Domenica dopo il Battesimo di Gesù. Non sempre le Chiese in Italia sono fanalini di coda. Vi sono anche intuizioni che fanno strada nella stessa vita di tutta la Chiesa.
* Cappellano di Sua Santità e Canonico Onorario del Capitolo Cattedrale di San Giusto, monsignor Malnati è Vicario Episcopale per il Laicato e la Cultura della Diocesi di Trieste.
Docente di teologia sistematica presso il Seminario Interdiocesano di Gorizia-Trieste-Udine, docente presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trieste e di Udine e docente presso la facoltà di teologia di Lugano, monsignor Malnati (annoverato fra i membri della Russian Academy of Natural Sciences per la sua attività teologica ed ecumenica) è membro dell’Associazione Teologica Italiana e della Società Italiana di Ricerca teologica, Presidente dell’Associazione culturale Studium Fidei, Parroco di Nostra Signora della Provvidenza e di Sion.