Buttiamola in politica! “B” come bene comune
NON SI POSSONO SACRIFICARE ESSERI UMANI PRETENDENDO DI CONSEGUIRE IL “BENE” (ABORTO, DIVORZIO, EUTANASIA, ADOZIONE DA PARTE DI SINGLE O DI PERSONE DELLO STESSO SESSO)
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Di Giuseppe Brienza*
Il concetto di felicità, in una costituzione come quella degli Stati Uniti o in una norma in generale di carattere politico, va presa con le molle. Non a caso il Compendio DSC parla di perseguimento, da parte di ciascuna persona umana, della «propria perfezione» anziché di felicità sulla terra. La “perfezione” dei singoli come delle società si persegue praticando quest’altro e molto più significativo concetto di “bene comune”, basato sulla “centralità della persona”.
Un’applicazione concreta benché di ordine generale del concetto di centralità della persona umana, in termini politici, si potrebbe anzitutto realizzare operando un “bilanciamento” fra gli interessi in gioco in ciascuna decisione legislativa o di ordine costituzionale (ivi compresa in questa dizione anche la giurisprudenza). Un bilanciamento in virtù del quale il bene comune e la vita umana abbiano sempre una priorità assoluta.
Solo così la politica democratica eviterebbe di ridursi ad una procedura per la “somma” e la composizione di tutti (in pari considerazione) gli interessi privati o particolari. Ma come sappiamo la cronaca contemporanea testimonia di un esito decisamente diverso da questo, tanto è vero, per fare solo un esempio, che sempre legislazioni hanno attuato o stanno per dare il via libera a pratiche barbare che uccidono insieme coi pazienti anche la dignità dei medici e della società tutta.
L’eutanasia, che fino a pochi anni or sono era considerata disumana, è diventata ormai una scelta “pensabile” per il malato ed i suoi parenti o conviventi. Questo perché l’eutanasia è proposta (talvolta imposta) come una “scelta”. Ma è in realtà una falsa risposta a problemi reali.
La famiglia, a seguito di processi distruttivi pluridecennali, è infatti segnata oggi da difficoltà e debolezze intrinseche che le impediscono spesso di svolgere le sue funzioni originali. Separazioni, divorzi, droga, crisi di coppia, difficoltà di relazioni educative con i figli etc. concorrono al parallelo fenomeno sociale di svalutazione e distorsione della concezione di famiglia e dei valori che la fondano.
Ecco allora la necessità di un lavoro di supporto per la persona e la coppia. Un lavoro di recupero del legame e dell’identità familiare, nonché della meraviglia delle sue relazioni affettive. Un lavoro prezioso che già rappresenta il centro dell’attività di molte associazioni e comunità ma che dovrebbe diventare cardine dell’organizzazione pubblica delle politiche sociali, soprattutto da parte degli Enti locali e regionali.
* Vedi il canale YouTube curato dall’Autore Temi di Dottrina sociale della Chiesa: https://www.youtube.com/channel/UC1So1iXwqJ6TJk0eP0XmZ_w.