Quelle donne cattoliche che lasciano i mariti e Dio…
IL VERO NEMICO DEL MATRIMONIO E DELLA FAMIGLIA È SATANA. ANCHE NELLE PROFEZIE CHE SUOR LUCIA RICEVETTE DALLA SANTA VERGINE DI FATIMA SI DICEVA CHE “LO SCONTRO FINALE TRA IL SIGNORE E SATANA SARÀ SULLA FAMIGLIA E SUL MATRIMONIO”
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Di Antonella Paniccia
Forse non tutti sanno che, al tempo dei primi matrimoni cristiani, durante la cerimonia veniva celebrato un rito che prendeva il nome di velatio.
Esso aveva radici antichissime e consisteva nell’imposizione del velo sugli sposi. Gli sposi si collocavano sotto un baldacchino e ricevevano la benedizione.
Ancor oggi, taluni sposi amano rinnovare questa tradizione: si mettono in ginocchio davanti all’altare, a capo chino, e i testimoni o i genitori degli sposi tengono disteso sopra le loro teste un velo bianco per tutta la durata della preghiera di benedizione, come segno della comunione di vita che lo Spirito Santo, avvolgendoli con la sua ombra, dona loro di vivere. Il velo rappresenta la tenda, la casa dei primi cristiani e raffigura la nascita di una nuova famiglia.
Proprio in questo modo è iniziata, qualche anno fa, una bellissima storia d’amore.
Lei, una ragazza carina e intelligente, giovane sposa di un uomo affidabile e colto, una bella persona luminosa nell’anima e nel cuore.
Si sposano e, dopo lo scambio degli anelli, i testimoni e i genitori tengono sopra le loro teste un velo bianco: è il rito della tenda nuziale, auspicio di protezione per la nuova famiglia e augurio di un amore che deve durare per l’eternità, com’è scritto nella Legge del Signore.
Così, come tanti giovani sposi, la donna, cattolica, come sue marito, iniziano a condividere insieme le gioie e le difficoltà quotidiane, le ansie, le preoccupazioni, le piccole e grandi soddisfazioni della vita. Ma non tutto è semplice e, talvolta, affiorano quelle diversità di carattere che diventano spesso causa di profonde incomprensioni, di discussioni, di litigi.
Si sa che, da sempre, il vero nemico del matrimonio e della famiglia è Satana. Anche nelle profezie che suor Lucia ricevette dalla Santa Vergine di Fatima si diceva che “lo scontro finale tra il Signore e Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio”.
Purtroppo oggi si vede che quelle profezie si stanno tristemente realizzando perché, quando il maligno vuole allungare i suoi artigli su un vincolo sacro – ed il matrimonio lo è – pone in atto tutte le strategie più subdole per insinuarsi nella vita di ognuno, per ingannare gli sposi facendo leva sui loro più intimi sentimenti di fierezza allo scopo di creare divisione ed ostilità, per colpirli nei punti più deboli.
Costui, divisore per eccellenza (diavolo, dal verbo greco diabàllo, significa separare, porre frattura) lavora incessantemente per innescare fra i coniugi la miccia dell’orgoglio ferito da una parola pronunciata male (quella che mai uno avrebbe voluto dire), da un gesto scortese, brusco, forse anche occasionalmente violento, o suscitando risentimento per un evento che riaffiora nella mente dopo anni.
Gli sposi – soprattutto se formati nella fede – non possono ignorare che, per affrontare una vita insieme, bisogna porre una fiducia illimitata nel Signore, il vero timoniere della barca, il solo che può sedare le tempeste e far nuove tutte le cose.
Diceva un sacerdote che, quando ci si sposa, è come partire per un viaggio e attraversare il mare su una fragile barca: ci si sente entusiasmati dalla dolcezza delle onde ma bisogna restare pur vigili e pronti ad affrontare le tempeste inattese, con lo sguardo proteso all’orizzonte e la capacità di dilatare ogni giorno le proprie vedute per accogliere, con sensibilità, anche i punti di vista dell’altro.
Invece, oggi, la società offre il miraggio di una vita familiare svincolata da ogni convenzione e legge, sia sociale che religiosa, sconfessa persino il ruolo dei genitori tanto che, all’appellativo “padre” e “madre”, sostituisce termini come genitore 1 e 2 (magari anche 3 e 4), numerati come fossero semplici comparse nella vita dei figli.
In una società siffatta, che genera un vincolo matrimoniale fluido, disancorato dagli impegni cristiani di fedeltà agli obblighi presi, dove si privilegiano stili di vita sul modello delle soap opere, diventa quasi normale per una donna, alla prima difficoltà, nutrire nella mente un desiderio di evasione per inseguire chissà quali illusorie chimere.
Così la giovane donna dal carattere forse irremovibile, un giorno decide di chiudere la porta di casa dietro le sue spalle e di dileguarsi. Torna nella sua terra d’origine, dai suoi genitori, infrangendo così le promesse nuziali e annullando il più bel progetto che il Signore aveva scritto solo per lei.
Lui, serio ed attivo professionista, uomo profondamente innamorato di Dio, tornando un giorno a casa dal lavoro la trova desolatamente vuota.
Come raccontare i sentimenti di uno sposo così profondamente ferito nel suo cuore? Lentamente passano i giorni, poi anche i mesi e gli anni, nell’attesa di chiarimenti, di ripensamenti, di un ritorno sui propri passi.
Si dice che il tempo sia galantuomo…così dovrebbe essere… ma se si dimenticano le promesse fatte dinanzi a Dio e ci si lascia in balìa delle seduzioni del maligno, questi non farà altro che alimentare, giorno dopo giorno, i sentimenti negativi di amor proprio, di orgoglio …
Così la donna resta ancora lontana, avendo forse recluso nel suo intimo quei sentimenti belli che un giorno l’avevano indotta a dire di sì, sull’altare, all’uomo della sua vita.
Conosco una storia d’amore… che nessuna naturale sentenza potrà mai cancellare. È la storia di un matrimonio sospeso, interrotto da una fuga, ma straordinariamente vivo nel cuore di un uomo che continua ad amare davvero, con una delicatezza infinita, quella donna che il Signore gli ha posto accanto. Un uomo consapevole che la legge terrena mai potrà davvero sciogliere ciò che è stato legato in cielo, e che il suo nome e quello della moglie resteranno scritti insieme, a caratteri d’oro, nel libro di Dio.