Il potere e l’arroganza censoria dei social contro gli utenti “scorretti”
SOCIALMEDIA : VEICOLO DI LIBERTA’ O STRUMENTO DI CENSURA? LA POLONIA SI E’ POSTA IL PROBLEMA.
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Di Diego Torre
I social media dovrebbero essere uno spazio per la libertà di espressione. Con l’allineamento in atto dei massmedia al politicamente corretto, essi potrebbero costituire l’ultimo spazio di libera informazione.
Tuttavia, sempre più spesso, essi agiscono con potere ed arroganza censoria contro i contenuti degli utenti da loro ritenuti “scorretti”.
Ma uno stato sovrano è un’entità giuridica, rappresentata da un governo, che ha sovranità piena nel suo territorio. Sovranità che fa rispettare da chicchessia …. compreso Facebook o Twitter.
La Polonia è uno stato sovrano! Il ministro della giustizia polacco ha illustrato una legge in via di approvazione che multerà le aziende Big Tech per circa 2 milioni di euro, qualora censurino opinioni che non siano in violazione delle leggi.
L’intento è di tutelare la libera espressione dei cittadini polacchi. Verrà istituito un tribunale ad hoc a cui potersi appellare, ed il processo sarà ovviamente per via elettronica.
“Spesso le vittime delle tendenze alla censura ideologica sono anche i rappresentanti di vari gruppi che operano in Polonia, il cui contenuto viene rimosso o bloccato, solo perché esprimono opinioni e fanno riferimento a valori considerati inaccettabili dal punto di vista del social”, ha dichiarato Il Ministro della Giustizia polacco Zbigniew Ziobro.
E il pensiero, chissà perché, corre ai gruppi pro-vita, pro-famiglia o a quelli che si oppongono all’ideologia LGBT.
Una legge analoga è da poco vigente in Russia.
Occupare tutti gli spazi di confronto, zittire ogni voce dissenziente è il programma della dittatura del relativismo, la quale applica metodi e parametri orwelliani. Difendere la libertà deve essere il primo obiettivo di tutti i difensori della dignità umana.