Vorrei rinascere progressista, la schiera degli “illuminati”…

Vorrei rinascere progressista, la schiera degli “illuminati”…

SE FOSSI PROGRESSISTA POTREI BATTERMI PER GLI ASTERISCHI ALLA FINE DELLE PAROLE, PER LA CANCELLAZIONE DELLA SCIMMIETTA DAI PACCHI DI CEREALI AL CIOCCOLATO E PER IL BOICOTTAGGIO DELLA PASTA FASCISTA

Di Dalila di Dio

Se si potesse, vorrei rinascere progressista. Certo, il mio genitore 1 potrebbe ritenermi un grumo di cellule che ostacola la sua ascesa professionale e sociale e la mia esperienza nel magico mondo di quelli che sono all’avanguardia su tutto potrebbe finire presto ma, anche se per poco, potrei provare l’ebbrezza di essere perennemente, indubitabilmente, ineluttabilmente dalla parte giusta della storia.

Dalla parte di quelli moralmente, eticamente ed intellettualmente superiori.

Di quelli che si indignano per le cose giuste, combattono le battaglie meritorie.

Di quelli avveduti, informati, colti che votano bene e non trascinano intere nazioni nel baratro.

Se rinascessi progressista, il mio primo vagito sarebbe verità.

Non rischierei di far parte della “decrepita alleanza” composta dalittle Englanders” di provincia e di campagna; i cittadini meno istruiti, su cui le informazioni scivolano come l’acqua sulle piume dei pellicani di St James’s Park; i nostalgici di ogni età, incapaci di rassegnarsi a un’evidenza” che, secondo il savio Severgnini, hanno decretato la fine del sogno europeo in UK.

Se rinascessi progressista, saprei perché, come dice Friedman, bisogna avere “pietà per i poveracci che hanno votato prima per farsi del male con la Brexit e ora votano per un bugiardo come Johnson” preferito “dove la gente è meno istruita e i lavoratori sono poco qualificati” e comprenderei perfettamente che un Popolo non dovrebbe nemmeno pensare all’ipotesi di riprendersi la propria piena sovranità se il prezzo da pagare è la tragedia dell’uscita dall’Erasmus.

Se fossi progressista, potrei battermi per gli asterischi alla fine delle parole, per la cancellazione della scimmietta dai pacchi di cereali al cioccolato e per il boicottaggio della pasta fascista. Potrei sfidare a viso aperto la misoginia – troppo bianca – di Grease ed il fascismo dell’Odissea, potrei abbattere le statue dell’orribile Cristoforo Colombo ed impedire che le bambine vengano traviate dal retaggio patriarcale di cui è intrisa Biancaneve.

Se avessi la clamorosa opportunità di rinascere dalla parte giusta potrei stare con la Puppato, sì la Puppato, ed “i cervelli fuggiti dall’Italia” che al referendum costituzionale del 2016 hanno votato Sì, mentre il popolo ignorante, fatto di operai, casalinghe, poveVi, travolgeva di No Matteo #staisereno Renzi.

A quel punto, sarebbe inevitabile abbracciare la crociata dell’astrofisica Alba Parietti, per inibire il voto a quella parte del popolo che “non ha adeguata istruzione e non può essere in grado di votare in modo legittimo”.

Giusto qualche ora dalla parte giusta della storia e non avrei corso alcun rischio di appartenere a quel “basket of deplorables” che secondo Hillary – paladina della pace – Clinton, hanno avuto l’ardire di eleggere Donald Trump e il buon Friedman – sì, ancora lui, faro per quelli che, con le loro menti illuminate, dominano il mondo – non avrebbe dovuto spiegarmi che i 74.223.755 di americani che hanno votato per la rielezione di Trump “non sono tutti bifolchi: metà sono bifolchi e metà gente che vuole pagare meno tasse”.

Se avessi avuto un genitore 1 saprei perché Carlo Giuliani è una vittima dello Stato a cui vanno intitolate piazze e aule in Parlamento mentre la veterana Ashli Babbit la morte “se l’è cercata…una di meno…facinorosa che non merita pietà” (dal social network antiviolenza Facebook), e non mi sfuggirebbe – come ha avuto modo di spiegare compiutamente Selvaggia Lucarelli – che quelle dei BLM che mettono a ferro e fuoco intere città sono manifestazione di gente che manifesta per i propri diritti” (prendendo a sprangate il prossimo) mentre gli altri sono “un gruppo di ultras che assalta la sede del Congresso per mettere in discussione la democrazia” a colpi di corna.

Fossi progressista, avrei partecipato alle pacifiche manifestazioni per la libertà nel giorno dell’insediamento di Trump, quando, nel 2017, furono arrestati 217 incolpevoli manifestanti che volevano solo difendere la democrazia.

Non avrei mai il dubbio di essere in torto, appartenendo alla schiera dei migliori, degli illuminati, dei colti e saprei bene da quali fonti attingere la verità, ‘che tutto quello che esula dalla narrazione ufficiale è complottismo e tutti quelli che dissentono sono complottari; saprei che tutto ciò che CNN, FoxNews o ABC chiamano menzogna è menzogna, saprei che le prove di qualcosa esistono solo se noi, il verbo, sanciamo che esistono; non dubiterei del fatto che Assad sia un dittatore e avrei giubilato, a suo tempo, per le primavere arabe che tanta libertà e pace hanno donato nel mondo.

Da amante della libertà e della democrazia, saprei che è cosa buona e giusta che delle società private si arroghino il diritto di tappare la bocca al Presidente degli Stati Uniti e di decidere chi possa dire cosa al mondo.

Se fossi dalla parte giusta mi abbraccerei da sola come Gentiloni, e ripeterei, come se niente fosse, in TV e sui giornali, che non si può andare a votare “perché rischiamo di consegnare l’Italia alle opposizioni”: ammetterei che sì, noi buoni siamo minoranza nel Paese, è chiaro che il Popolo non ci vuole e non rivoterebbe per noi, ne siamo consapevoli, ma il Popolo non è in grado di decidere per sé stesso. Meglio che lo facciamo noi.

Nascendo progressista, imparerei la fondamentale lezione di Giorgio Gori: si diventa fascisti mangiando junk food. Il caviale, invece, rende liberi, soprattutto se, mentre lo mangi, posti la fotina su Facebook per invitare i Bergamaschi ad uscire di casa per fare shopping, decretando un disastro sanitario per la città che amministri, manco fossi uno di quei “poveracci poco istruiti, marginali e facilmente manipolabili” che, già a febbraio, un paio di dubbi sinofobici se li erano posti.

Ma la reincarnazione non esiste e io sono nata dalla parte sbagliata della barricata, quella in cui stiamo pazientemente aspettando di vedere la Gran Bretagna post Brexit che sprofonda in una crisi degna del ’29, Trump che dichiara guerra alla Corea del Nord scatenando la terza guerra mondiale e le foto degli hacker russi intenti a manipolare le elezioni americane nel 2016.

 

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Fantastico!

brillante e veritiero. Brava Dalida