Per chi (e che cosa) lottano Destra e Sinistra oggi?
OGGI ESISTE LA DESTRA? PROBABILMENTE NON NEI PARLAMENTI MA NELLA TESTA E NEI CUORI DELLA GENTE, ANCHE DI CHI NON SI REPUTA TALE. È UN SENTIRE COMUNE CHE STENTA A DIVENTARE UN PENSIERO COMUNE.
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A cura di Pietro Licciardi
Da quanto è nata, la sinistra politica e culturale non ha fatto altro che calunniare la Destra attribuendole tutto il male possibile e per fare questo non ha esitato a fare passare per Destra ciò che al contrario appartiene senza dubbio alla sinistra.
Lo hanno fatto i socialisti e i comunisti dell’Ottocento definendo “destra” la borghesia capitalista; ma fu proprio la borghesia a “inventare” e incarnare la sinistra nel corso della Rivoluzione Francese. Lo hanno fatto i comunisti facendo passare per destra il Nazionalsocialismo; eccezionale trovata propagandistica per accreditare la loro ideologia e l’Unione sovietica – che aveva combattuto le armate di Hitler – come le paladine della libertà essendosi schierate sul fronte contrapposto. Peccato che la storiografia li abbia smentiti chiarendo che Urss e comunismo non solo erano loro stessi un impero del male paragonabile al Reich ma che avevano talmente tanti punti in comune col “nazismo” da risultare ideologie sorelle.
Stessa cosa è avvenuta col Fascismo in Italia. Nonostante esso sia stato la culla dei movimenti rivoluzionari in campo artistico e culturale dell’epoca, come il futurismo, nonostante esso si sia sempre definito come una Rivoluzione, nonostante innumerevoli comunisti siano transitati nelle fila del fascio all’inizio della sua ascesa e altri innumerevoli fascisti siano diventati comunisti al termine della parabola – segno evidente di una consonanza di idee – anche il Fascismo è stato catalogato come movimento di destra.
Il risultato è una gran confusione per l’uomo della strada che non sa più distinguere tra Destra e sinistra ed è portato a condannare senza appello tutto ciò che gli viene indicato come “Destra” per valutare come positivo tutto ciò che a questa si contrappone, ovvero la sinistra.
Allora cominciamo a chiarire cosa è veramente la Destra. In questo ci aiuta Marcello Veneziani, giornalista e saggista che su “La verità” lo scorso anno ha offerto il seguente ripasso.
La Destra è realista secondo natura, esperienza e tradizione. La sinistra, invece, è contro natura, realtà, esperienza e tradizione. La Destra migliore ama gli ideali ma sa distinguere tra il cielo e la terra. La sinistra sogna il mondo migliore e pretende il cielo in terra. La Destra ama la realtà o l’accetta, non pretende di rovesciarla, non pretende di cambiare la natura umana, non vuole cancellare l’esperienza della vita e della storia, il rapporto con le generazioni passate e con quelle future, le eredità trasmesse di padre in figlio, il senso dell’eterno.
La Destra è radicata nel presente, che ama e protegge mentre la sinistra disprezza il presente che vuole perennemente superare e cambiare. Ella vuole mutare status, terra, identità; vuole emancipare e snaturare in un moto perenne verso il nulla.
La Destra preferisce la libertà, la sinistra invece la liberazione. Ma la libertà per la Destra ha senso insieme alla responsabilità, al limite, all’autorità e all’ordine; non è assoluta o invasiva. La liberazione della sinistra invece detesta i limiti e i confini, respinge l’autorità, anche se poi per realizzare la sua utopia di un mondo migliore, di una società perfetta, di un’umanità corretta è costretta a ricorrere al potere e a istituire un regime di sorveglianza e di censura.
La sinistra lotta per promuovere ed estendere i diritti, anzi reclama il diritto di avere diritti, e spinge i diritti fino a confonderli con i desideri. La Destra, invece, non separa mai i diritti dai doveri, e reputa che nessuna società e nessuna persona possa vivere a lungo senza confini e frontiere.
La sinistra di un tempo diceva “prima gli ultimi”, oggi dice “prima i diversi”. E se deve amare gli ultimi dà la precedenza a quelli che sono più lontani.
La Destra invece dice “prima i migliori” e “i più vicini”, ossia i famigliari, i concittadini, i compatrioti, i più bisognosi tra noi. La carità e la solidarietà per la sinistra parte dai più lontani, dagli stranieri e dai diversi; per la Destra, invece, la carità e la solidarietà parte dai più prossimi, dai più vicini ed affini. La Destra ama il nostrano, la sinistra preferisce l’estraneo.
Oggi la Destra esiste? Probabilmente non nei Parlamenti ma nella testa e nei cuori della gente, anche di chi non si reputa tale. È un sentire comune che stenta a diventare un pensiero comune.
Un pensiero che occorre ricostruire, senza vergogna.