Shemà. Commento al Vangelo del 15 dicembre della teologa Giuliva Di Berardino
Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.
Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!
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IL COMMENTO TESTUALE
IL VANGELO DEL GIORNO: Mt 21,28-32
martedì 15 dicembre 2020
Il vangelo di oggi ci presenta una parabola, una storia tratta dalla vita quotidiana, semplice e ben comprensibile, ma che contiene domande capaci di coinvolgerci e di portarci a crescere spiritualmente in questo tempo prezioso che la liturgia ci propone: il tempo di Avvento, in cui ci prepariamo ad accogliere il Signore nella nostra vita. La storia raccontata da Gesù narra di due figli che rispondono in modo diverso all’invito del padre: una scena comune nelle nostre famiglie, visto che i figli non sono tutti uguali e hanno modalità diverse di reagire. Ma cosa vuole dirci il Signore con questo racconto così ovvio e scontato? L’intenzione di Gesù possiamo capirla dalle domande che fanno da cornice alla storia: una all’inizio e una alla fine. All’inizio Gesù chiede:“Che ve ne pare?” e alla fine chiede: “Quale dei due ha fatto la volontà del padre?“. Ecco allora il punto su cui riflettere: spesso quello che pensiamo noi non è esattamente quello che desidera Dio. O quello che diciamo, non corrisponde spesso a quello che sentiamo nel cuore. E tutto questo Dio lo sa. Questo è il punto su cui oggi le parole di Gesù ci invitano a riflettere: tutti abbiamo bisogno di conversione, perché non sono i nostri criteri di giudizio, le nostre giustificazioni e neppure le nostre belle maniere a salvarci, ma il cuore! Il vangelo ci ricorda che è necessario anche oggi cercare di cambiare il nostro cuore, il nostro modo di vedere le cose, di pensare a noi stessi, alle persone che amiamo, alla vita che facciamo. Un nuovo modo di pensare e di osservare, un modo nuovo di amare. Ecco allora che ancora una volta ci viene dato come modello, in questo tempo di Avvento, il caro profeta precursore: Giovanni il Battista. Il nome Giovanni significa “Dio fa grazia, fa misericordia” e infatti Giovanni offre il battesimo, l’immersione nelle acque del Giordano proprio come via di rinascita nella misericordia, ecco perché ci viene indicato come colui che “è venuto nella via della giustizia“. Siamo quindi invitati, dall’esempio di Giovanni, a metterci in ricerca per accogliere meglio il desiderio di Dio per noi, cioè la Sua volontà che è quella di vederci felici, in pace, rappacificati nel cuore con le nostre miserie. Questa è la giustizia: non permettere che il nostro cuore, la nostra anima, si giustifichi dietro le parvenze della pratica religiosa o, al contrario, si allontani a causa del peso dei peccati. Allora oggi seguiamo l’invito di Gesù e guardiamo a Giovanni il Battista per sentire il peso dei nostri peccati e a consegnarlo a Dio, affinchè anche noi possiamo ascoltare e riconoscere come giusto chi, oppresso dal peso dei peccati, chiede di essere purificato, di essere lavato dalle colpe, così da poter ricominciare a vivere nella grazia di Dio. Impariamo da Giovanni la vera giustizia: non la condanna, nè la giustificazione, ma l’ascolto, la comprensione, perché tra noi esseri umani, tutti peccatori, possano sorgere semi di speranza, di fiducia. Solo così potremo attendere insieme il Signore che viene, per accoglierlo nella verità, nella giustizia e nella pace. Buona giornata!
Mt 21,28-32
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
IL COMMENTO IN VIDEO: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos