Nel cuore delle Marche il santuario della Madonna del Cerro
Di Paola Liberotti
Nel cuore della rigogliosa natura verdeggiante delle Marche, sospeso tra l’azzurro del cielo e le colline, si erge, imponente eppure nel contempo dall’aspetto gentile e sommesso, il santuario della Madonna del Cerro. Siamo nei pressi del piccolo paese di Rotondo, a pochi chilometri da Sassoferrato (provincia di Ancona). La Fede e l’antica devozione popolare accompagnano l’origine del santuario, di cui si perde la memoria nel corso degli anni…
Intanto una precisazione sul nome: il cerro (Quercus cerris L.) è un albero a foglie caduche appartenente alla famiglia delle Fagaceae, molto diffuso nella zona. La chiesa originaria, nominata in un documento dell’archivio dei monaci Camaldolesi di Fonte Avellana del 1139, era stata lasciata in abbandono per secoli finché si ridusse in pessimo stato. Nel 1835 il tetto era in massima parte caduto, rimaneva soltanto in un muro, dipinta a fresco, l’immagine della Madonna. Il quadro fu restaurato e ritoccato dal pittore D. Filippo Bracchi e nel 1918 da un pittore di Roma. Il viso non fu mai toccato e conserva l’aspetto originale, tuttora pervaso da un’incantevole, sublime dolcezza, in grado di colpire qualsiasi osservatore, anche il meno attento.
Una figura fondamentale che contribuì in modo determinante alla rinascita del santuario fu Angelo Bessi, nativo di Pantana di Pergola. Il Bessi, di professione ciabattino, poverissimo, analfabeta e storpio, pensò di restaurare la chiesa del Cerro per ringraziare la Vergine, dipinta nel sec. XVI sull’unico muro ancora esistente del vecchio edificio sacro in rovina. Naturalmente la notizia della grazia ottenuta si diffuse tra tutte le popolazioni della zona, che cominciarono ad accorrere al Cerro per pregare la Madonna.
Nel 1914 vennero raccolte delle offerte e fu progettato l’ampliamento del santuario. I lavori terminarono nel 1922 e nel 1935 si resero necessari lavori di consolidamento alle fondamenta della navata sud. L’anno seguente fu costruito il grande muraglione davanti alla facciata e, nel 1945, i due antri laterali delle navate. Nel 1956 furono rifatti i soffitti delle navate laterali, la tinteggiatura e la pavimentazione. centrale. Nel 1960 il santuario fu completamente intonacato. Nel 1962 si ampliò il piazzale retrostante.
Tornando al Bessi, passò il resto della sua vita nelle vicinanze, fino alla morte, avvenuta nel 1872. Fu sepolto vicino alla porta centrale, alla destra di chi entra. I resti furono rinvenuti nel 1956, e furono, poi, collocati in un sarcofago.
Il cuore del santuario è naturalmente la stupenda immagine della Madonna: l’ignoto pittore cinquecentesco la ritrae con lo scettro nella mano destra alzata, sul cui capo due angeli sorreggono una corona di rose. Ai suoi piedi sono una donna in preghiera e un bambino che si attacca alle vesti di Maria Santissima per sottrarsi al demonio, che cerca di ghermirlo. L’affresco ricorda il seguente fatto miracoloso, risalente a un’epoca imprecisata.
Un giorno, una madre esasperata imprecò contro il suo bambino: “Che ti porti via il demonio!”. La sciagurata imprecazione stava per avverarsi, perché costui comparve improvvisamente, per impossessarsi del bimbo. La donna, allora, sinceramente pentita, fece ricorso alla Madonna, la quale, strappato il piccolo dal demonio, lo ridette a sua madre.
Dinanzi a questa sacra immagine sono passati migliaia e migliaia di pellegrini a invocare la sua mediazione di grazia per grandi sofferenze fisiche, morali e spirituali. E la Vergine amabilissima ha ottenuto, allora come oggi, miracoli e grazie ai suoi figli devoti e fiduciosi.
Il passato è garanzia per il presente e per l’avvenire. Il santuario del Cerro è trono di Grazia ed è il luogo prediletto della misericordia e bontà di Maria Santissima, soccorritrice e consolatrice, che mai abbandona coloro che si affidano alla sua materna sollecitudine.
Per informazioni:
Santuario Madonna del Cerro
Rotondo di Sassoferrato
60042
Cabernardi (AN)
tel. e fax 0732-975039 – cell. 338.9101523