Bambini sottratti per “cultura ideologica”? Indagine sugli affidi a Ferrara

Bambini sottratti per “cultura ideologica”? Indagine sugli affidi a Ferrara

Di Andrea Rossi


“Ha conoscenza di operatori sociali di Ferrara che per cultura ideologica hanno annientato le relazioni fra i ragazzi e le famiglie di origine?” – “Si assolutamente. Più di uno. Perché pensano di fare la cosa giusta”.

Questo l’agghiacciante scambio di battute avvenuto fra il consigliere comunale PD Francesco Colaiacovo ed Enrico Papi, ex educatore che per trenta anni ha lavorato in diverse case famiglia della provincia di Reggio Emilia durante l’ultima riunione della commissione di indagine sugli affidi costituita dalla giunta di centro destra nell’estate 2019.

La commissione, attualmente guidata dal consigliere leghista Alcide Mosso, si è districata per mesi fra mille difficoltà, diversi silenzi e imbarazzate ammissioni, forse dovuti al fatto che per qualcuno il “sistema” dei servizi sociali è ancora oggi il fiore all’occhiello della regione guidata da Stefano Bonaccini.

Non a caso, nonostante le richieste che lo scorso anno erano arrivate in modo compatto dal centro destra emiliano-romagnolo per costituire commissioni di indagine sugli affidi in tutti i comuni capoluogo, queste sono diventate realtà solo in due città: Forlì e Ferrara: le uniche non a guida PD di tutta la regione.

A Forlì dove da poco si sono conclusi i lavori della commissione, non sono mancate le critiche dirette ai servizi sociali e la proposta dell’istituzione di una figura di “garante” che verifichi periodicamente l’azione degli operatori.

A Ferrara le cose fin da subito sono apparse più faticose, a partire dall’imbarazzante ricorso al TAR da parte del PD estense per impedire la nascita di una commissione ritenuta “illegittima”, per proseguire con la scarsa collaborazione, se non un vero e proprio muro di gomma eretto dall’ASP (l’Azienda per i servizi alla persona del capoluogo) verso le richieste dei commissari, fino ad arrivare allo stop dovuto al COVID e alla difficile ripartenza delle scorse settimane.

Per arrivare, l’altro ieri, a questo scambio di battute che sembra uscire da una serie TV di Netflix o Amazon, e che invece getta uno squarcio di luce sinistra su fatti e vicende ben lungi dall’essere chiarite.

 

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