Per il filosofo Onfray è in atto un totalitarismo in 7 fasi
Di Diego Torre
Follie quelle immaginate da Orwell?
MICHEL ONFRAY, filosofo e saggista, ateo, socialista libertario, edonista, postanarchico, astro della “gauche” francese, non è certamente un cristiano.
Nel suo “Teoria della dittatura” del maggio 2020, paragona Machiavelli ad Orwell e analizza il nostro tempo, quello del coronavirus, col suo “tipo nuovo di totalitarismo”, realizzato in 7 fasi, ognuna meritevole di una riflessione a sè:
1. ” Siamo una società sottoposta a controlli di ogni tipo, una società in cui la parola, la presenza, l’espressione, il pensiero, le idee e gli spostamenti sono completamente tracciati e tracciabili. Le informazioni recuperate potranno essere tutte usate per istruire le pratiche destinate al tribunale del pensiero”
2. Creazione e imposizione della neolingua
3. “si stabilisce come nuova e insormontabile verità il fatto che non esistono più verità ma solo prospettive. E guai a chi rifiuta la nuova verità sull’inesistenza delle verità!”
4. “strumentalizzazione della storia”
5. “cancellazione della natura”; per il gender la sessualità è una scelta culturale mutabile, non un dato di natura. «Questo odio per la natura, questa guerra di distruzione dichiarata alla natura, è propedeutica al progetto transumanista»
6. “l’incoraggiamento dell’odio”. “Nell’ambito della cultura postmoderna, l’odio viene riservato a chi non si inginocchia davanti alle verità rivelate della religione che si autoproclama progressista”
7. “l’Impero è in marcia” ovvero il potere globalista e la fine delle nazioni. E’ uno scenario che ormai si va dispiegando dinnanzi ai nostri occhi. L’allarme e la paura del virus servono anche a questo!