Studenti della “Regina Apostolorum” in Costa D’Avorio per una missione speciale
Di Maria Luisa Donatiello
L’incontro tra i popoli è certamente auspicato e promosso dalla Chiesa cattolica nella sua opera di evangelizzazione.
È stata resa pubblica la notizia della partenza di un gruppo di studenti dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (UPRA) di Roma per la Costa D’Avorio in una missione di solidarietà ed evangelizzazione che li vedrà impegnati per due settimane e che sarà possibile seguire sui social dell’UPRA attraverso le foto e i video del viaggio che verranno pubblicati.
Le motivazioni che hanno spinto a organizzare la missione si leggono nella pagina ufficiale delle news dell’Università: “Si avvicina il Natale, e in occasione della celebrazione del Cristo Re del 22 novembre, alcuni studenti Legionari – accompagnati da P. Alejandro Paez, LC – saranno in missione per 15 giorni in Costa d’Avorio per diffondere un messaggio di speranza, solidarietà e altruismo. Oltre a sostenere le persone bisognose, passeranno di villaggio in villaggio distribuendo dei regali di Natale a tutti i bambini. Nelle ultime settimane hanno raccolto giocattoli usati in buono stato e alcuni disegni che verranno incartati e consegnati il giorno di Natale dai volontari. Un gesto semplice e concreto di reciproco sostegno aiuterà i bambini in Costa d’Avorio a celebrare la Natività in allegria.”
Le religioni indigene prevalgono in Africa rispetto sia all’Islam che al Cristianesimo, ma l’attenzione nei confronti dei bambini africani è il reale motore dell’iniziativa.
Non sarà stata una coincidenza che il viaggio sia coinciso anche con la Giornata internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza celebrata ieri 20 novembre, data che trentuno anni fa ha visto l’approvazione della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo (20 novembre 1989) (www.minori.gov.it).
Missioni di questo tipo sono apprezzabili, da sostenere, incoraggiare e lodevole sempre è l’attenzione nei confronti dei bambini, dei più piccoli, degli ultimi, in particolare in contesti di estrema povertà e disagio sociale. In Costa D’Avorio, come l’Unicef denuncia, la malnutrizione infantile è la prima causa di morte nei bambini prima dei cinque anni, la realtà del lavoro minorile è molto diffusa, l’infanzia spesso negata (https://www.unicef.it/costadavorio).
Nel comunicato l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum ringrazia i propri studenti: “che partecipando alla Missione, potranno mettere in pratica anche l’importante messaggio dell’Ateneo Pontificio di evangelizzazione della cultura; processo di incontro e confronto con le culture che popolano la Terra.” (https://www.upra.org/news/i-nostri-studenti-in-missione-in-cosa-davorio/).
L’annuncio del Vangelo parte da un incontro personale tra gli individui, molte infatti sono le missioni della Chiesa cattolica nel mondo, e non passa soltanto attraverso “la stoltezza della predicazione”, ma anche in gesti d’amore concreti, in opere di carità, nello spirito di reciproco scambio, di rispetto e benevolenza.
Nella comunione tra gli uomini, nella relazione interpersonale basata su gesti d’amore, si fa presente l’amore grande di Cristo per noi e si apre il Cielo al prossimo già su questa terra.