L’Università di Lublino: le accuse contro Giovanni Paolo II studiate per colpire la Chiesa
Di Emanuela Maccarrone
Le diffamazioni diffuse in questi giorni dai media contro San Giovanni Paolo II, per via del Rapporto McCarrick, stanno mobilitando i sostenitori del Santo padre che si oppongono vivamente a tali false accuse.
Dopo la lettera dell’ex avvocato Peter M. Anderson, indirizzata al Papa, nella quale si difende San Giovanni Paolo II, anche l’Università cattolica di Lublino fa sentire la propria voce.
Secondo il Collegio del Rettore dell’Università le accuse mosse contro San Giovanni Paolo II sono ben studiate per colpire la Chiesa cattolica: sono “false accuse, calunnie e calunnie. Osservando la narrazione presentata da alcuni media, seguendo le opinioni espresse da commentatori selezionati, è difficile non notare che sono principalmente guidati da un’avversione sistemica o proiettata alla Chiesa cattolica. Le tesi soggettive espresse da alcuni circoli non sono affatto seguite da fatti e riscontri oggettivi”.
Il Rettore e il vicecancelliere hanno evidenziato che il documento Vaticano sul caso McCarrick mostra chiaramente che il pontefice polacco è stato cinicamente ingannato dal già cardinale americano e le azioni del Santo Padre “non hanno indicato alcuna omissione. Dietro le tesi soggettive che calunniano San Giovanni Paolo II, non ci sono fatti o riscontri oggettivi”.
Dall’Università cattolica di Lublino hanno spiegato che fu proprio San Giovanni Paolo II ad intraprendere la lotta contro gli abusi sessuali. “Nel 1993 il Santo padre diede precise indicazioni ai vescovi statunitensi riguardo le punizioni canoniche per gli abusi sessuali, come l’espulsione dal sacerdozio”.
Lo stesso Santo padre polacco, nel 2002, ribadì ai vescovi statunitensi che gli abusi, che egli definì come “un crimine scioccante”, necessitavano di un rapido chiarimento e, ai vescovi irlandesi, aveva descritto la “natura diabolica di questi atti” e la necessità “di individuare e punire gli autori”.
Del resto nel 2001 Giovanni Paolo II ordinò, con il documento Motu Proprio Sacramentorum Sanctitatis, che i casi di abuso sessuali riguardanti il clero fossero presentati alla Congregazione vaticana per la dottrina della fede.
Dall’Università cattolica di Lublino hanno spiegato che lo scopo degli autori di pubblicazioni false e tendenziose contro Giovanni Paolo II “non è il bene delle vittime di abusi e la protezione assoluta dei bambini e dei giovani ma la diffamazione del buon nome di S. Giovanni Paolo II, per cercare di minare la sua autorità”.
Stile, azione “e gli insegnamenti di S. Giovanni Paolo II sono per noi un esempio, una fonte di ispirazione e una guida nella nostra quotidiana lotta per il rispetto della dignità e della sacra inviolabilità di ogni persona umana. Sono il massimo imperativo che sollecita la protezione dei bambini e degli adolescenti, che sono le persone più esposte allo sfruttamento e a varie forme di manipolazione”, hanno concluso dall’Università cattolica di Lublino.