Per Macron il Covid è un comodo alleato per colpire la chiesa cattolica di Francia
Di Diego Torre
Nell’azione e nel pensiero dell’ultralaicista presidente francese Macron non poteva mancare la proibizione delle Messe coram populo, fino al primo dicembre, motivata ovviamente dalla diffusione del Covid.
La stessa rigidezza non viene applicata per le manifestazioni, né per la scuola né per altre attività essenziali. Ma la ghigliottina è fuori moda ed il Covid è un comodo alleato per colpire la chiesa di Francia.
Ma ciò che forse nessuno prevedeva è stata la crescente discesa in campo dei fedeli, che nel rispetto delle orma sanitarie si riuniscono dinnanzi alle chiesa a recitare inginocchiati il rosario ed elevando il canto della Salve Regina o dell’Ave Maria a Colei che ha il potere di difendere la Chiesa dalle persecuzioni, anche se in guanti più o meno bianchi (e mascherina ovviamente).
Ciò è avvenuto e continua ad avvenire in crescendo in tante città di Francia; un autentico movimento del mondo cattolico che qualcuno considerava ormai prossimo all’estinzione.
E’ un fenomeno sorprendente se consideriamo che esso è ormai stretto dalla morsa del terrorismo islamico e della desacralizzazione laicista condotta dalla cultura dominante e dal potere politico.. Ma la Francia è terra di contraddizioni.
I vescovi francesi hanno chiesto l’intervento del Consiglio di Stato, che incurante delle proteste, anche dell’opposizione politica, ha respinto la richiesta di revisione.
Scrivono i vescovi: “è difficile capire come la pratica ordinaria della Messa promuova la diffusione del virus e ostacoli il rispetto delle protezioni più di molte delle attività che, invece, riprenderanno presto”. “La dimensione spirituale e religiosa dell’essere umano contribuisce, siamo convinti, alla pace dei cuori, alla forza nelle prove, alla fratellanza tra le persone e a tutta la vita sociale”. Anche alla salute dei corpi mi permetto personalmente di aggiungere.
Certamente il fatto di avere i vescovi dalla loro parte sta aiutando il popolo francese a farsi sentire, ma c’è di più se già prima della pandemia in tutto il paese diversi giovani si sono uniti per presidiare le chiese, visti gli atti di profanazione e di odio crescenti (Il Ministero dell’Interno ha contato 996 atti contro i cristiani nel 2019 – una media di quasi tre al giorno).
“Protège ton église” è l’associazione fondata l’anno passato che raccoglie ”i giovani… che sentono un peso reale di fronte al danno che inflitto al patrimonio conosciuto dai nostri genitori e nonni”, come spiegato da uno di loro alla Cna.
Probabilmente mentre l’odio per la sua fede cresce in Occidente questa sta divenendo più forte e matura in chi decide di restarvi fedele.
Come spiegò Luigi Maria Grignon de Montfort nel “Trattato della vera devozione a Maria”: “Saranno purificati dal fuoco di grandi tribolazioni e molto uniti a Dio…insegnando la via stretta di Dio nella pura verità, seguendo il santo Vangelo e non le massime del mondo…senza risparmiare o farsi condizionare, o temere nessun mortale per potente che sia. (Avranno)…il crocifisso nella mano destra e la corona del Rosario nella sinistra…Ecco i grandi uomini che verranno, ma che Maria farà sorgere per ordine dell’Altissimo, per estendere il suo impero su quello dei non credenti, dei pagani, dei musulmani. Ma come e quando avverrà tutto questo? Dio solo lo sa, dobbiamo tacere, pregare, desiderare e attendere: ho sperato, ho sperato nel Signore”.
Le immagini dei francesi in preghiera sono un piccolo segno di qualcosa che, pur nascosto, è destinato ad emergere sempre più nelle tribolazioni presenti.
Come profetizzò don Luigi Giussani: “Quando i nemici verranno per sterminare il nostro popolo noi risponderemo con la bellezza dei nostri canti”, perché i cristiani sono così, lieti anche nelle tribolazioni potendo adorare Dio e forti, come dice il Montfort: “Saranno ovunque il buon odore di Gesù per i poveri e per i piccoli, mentre risulteranno odore di morte per i grandi”.