La denuncia di Fratelli d’Italia: “anche la Lamorgese ha paura di parlare di terrorismo islamico?”
Di Angelica La Rosa
“Contro il terrorismo è essenziale una strategia europea articolata e onnicomprensiva, che deve prendere in considerazione non soltanto la dimensione della sicurezza esterna del nostro spazio europeo ma anche la dimensione interna, investigativa, di condivisione delle informazioni rilevanti e di contrasto delle cause della radicalizzazione”.
Così ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, al consiglio europeo Affari Interni a conclusione del quale è stato adottato un testo comune in cui i ministri dell’Interno della Ue hanno ribadito la loro “incrollabile unità e solidarietà nella lotta contro tutte le forme di terrorismo”.
La responsabile del Viminale ha ribadito il pieno appoggio dell’Italia alla proposta di Regolamento Ue per la prevenzione della diffusione di contenuti terroristici on line, sostenuta in particolare dalla Francia, e ha ricordato l’importanza che l’Italia annette al tracciamento dei flussi finanziari destinati ad alimentare i gruppi terroristici.
Il documento venuto fuori dall’incontro dei ministri degli Interni dell’UE non ha soddisfatto, invece, i parlamentari europei di Fratelli d’Italia – ECR.
“Prendiamo atto con soddisfazione del rinnovato impegno dei Ministri degli Interni europei contro il terrorismo e ci auguriamo che finalmente si possa passare dalle parole ai fatti, stroncando le cellule islamiste e intervenendo sui luoghi dove queste si formano e si radicalizzano. Ma leggiamo con stupore che nelle ben 9 pagine di comunicato finale, una sola volta e addirittura a pagina 7, si cita la parola ‘islamista’ in riferimento alla morte del professor Paty. Pare che addirittura nelle versioni precedenti ci fossero più espliciti richiami alla matrice islamica del terrorismo che sono poi scomparsi nel testo finale. Perché? Chi ha spinto per cancellare quei riferimenti? Il ministro Lamorgese è stata tra coloro che ha perorato questa scelta?”, hanno dichiarato in una nota il Capodelegazione di Fratelli d’Italia-ECR al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza, e il Coordinatore ECR in commissione Libertà civili, Nicola Procaccini.
“Si tratta di un fatto molto grave, che dimostra ancora una volta la paura dell’Europa di riconoscere il proprio nemico e di chiamarlo col proprio nome. Arriverà presto il tempo in cui non si morirà più di Covid, ma moriremo di paura e di sottomissione”, hanno concluso Fidanza e Procaccini.