Siamo alla follia: corpi umani usati per compostaggio, diamantificazione o plastinazione
Di Umberto Spiniello
Uno dei cardini della fede cristiana è certamente la resurrezione, non solo quella di Gesù, già avvenuta, ma anche la “resurrezione della carne”, quella di ogni essere umano alla fine dei tempi che come ogni articolo del credo non risulta opzionale ma vincolante per tutti i credenti.
Questo “vincolo” si traduce, in concrete scelte di vita che spesso distinguono i cristiani dai seguaci di altre religioni.
Oggi, più che in passato, molti cristiani ignorano o rifiutano tali cardini e capita talvolta che qualche pastore dimentichi di istruire il proprio gregge su quello che la chiesa cattolica identifica come i “Novissimi” le cose che succederanno all’uomo alla fine della sua vita: la morte, il giudizio, il destino eterno.
Il risultato è che oggi molti cristiani vivono in una condizione di ateismo pratico, (come se Dio non esistesse) e le scelte di vita di tale condizione risultano spesso in contrasto con i vincoli dei “battezzati” e la retta dottrina viene rigettata a favore delle ideologie del momento.
La morte umana perde ogni dimensione trascendentale per diventare un processo puramente biologico ed individualistico e da consegnare quindi alle ideologie del momento.
Capita così che lo Stato di Washington è diventato il primo ad autorizzare una pratica di sepoltura “ecologica e rinnovabile” dove la salma diventa una specie di compostaggio per fertilizzare il terreno.
Secondo le parole di Philip Olson, professore alla Virginia Tech e specialista di pratiche funerarie «il corpo umano è un prodotto ecologico, un nutrimento per la terra, una risorsa». In Europa, invece, da qualche anno è in uso la diamantificazione dei defunti che si affianca alla crescente richiesta di cremazione.
Ricordiamo che proprio su quest’ultima pratica la chiesa, attraverso il Catechismo afferma in maniera chiara, al numero 2301 “La Chiesa permette la cremazione, se tale scelta non mette in questione la fede nella risurrezione dei corpi.”
Ma nel caso della diamantificazione il problema non si pone solo sul piano dottrinale ma anche dal punto di vista morale.
Se da un lato viene meno una delle principali opere di misericordia “seppellire i morti“, dall’altro si verificherebbero facilmente le condizioni per incorrere in un vero e proprio vilipendio di cadavere, arrivando a configurare la violazione dell’articolo 411 del codice penale.
Pensiamo allo smarrimento del diamante\salma o alla vendita.
Infine è interessante notare come ci siano moltissimi cristiani nella lista di 3600 persone di Gunther von Hagens ribattezzato dai media “Dottor Morte”.
Von Hagens tedesco, nato nel 1945, è professore di anatomia, nonché artista autoproclamato.
Nel 1977 ha messo a punto un metodo di conservazione delle salme che permette di preservare organi e tessuti attraverso un trattamento chimico.
La Plastination (Plastinazione), questo il nome della procedura, che prevede di sostituire con plastica l’acqua che compone le cellule. La Plastination ha un vantaggio rilevante: permette ai cadaveri di mantenere posizioni realistiche, e di utilizzarli quindi per composizioni artistiche.
Nelle sue “istallazioni artistiche” si possono quindi ammirare cadaveri che giocano a scacchi, a scherma, a basket, o che vanno a cavallo. Ma anche salme di donne gravide col ventre aperto o corridori coi muscoli tagliati e disposti in modo che sembrino le penne di un volatile…
Ogni visitatore, all’uscita di ogni sua mostra, è invitato a firmare un documento con cui dona il proprio corpo (naturalmente dopo il decesso) all’eccentrico anatomopatologo.
Secondo le dichiarazioni del professor von Hagens, «è il modo per secolarizzare la propria sepoltura e attenuare l’angoscia di perdere la vita, attraverso la possibilità di estendere la propria esistenza fisica dopo la morte».
Risulta evidente che un cristiano che umilia la propria esistenza ed il proprio corpo fino a questo punto, ripudia i cardini stessi della fede, degradando l’immenso mistero della vita umana ed il suo destino eterno, a mero oggetto artistico.
Sono basita da tanta offesa verso la sacralità del corpo, destinato alla Risurrezione e tempio dello spirito santo, il corpo ci permette di vivere sensibilmente, anche la morte del corpo deve avere dignità e sacralità. Per chi è cristiano, certe scelte sono inadeguate, sono il tentativo di creare una modalità terrena per conservare un corpo e negare la Risurrezione.