A Padova don Marco Galante assisterà tutta la giornata i pazienti Covid
Di Emanuela Maccarrone
La diffusione del covid terrorizza l’umanità, ma al contempo sollecita la solidarietà come unico antidoto alla sofferenza. Dopo la concessione da parte del Vescovo di Latina della Cappella dell’ospedale di S. Maria Goretti per la gestione dei pazienti covid, a Padova Don Marco Galante è stato incaricato dal Vescovo locale, Claudio Cipolla, di assistere 24 ore su 24 i pazienti covid ricoverati presso l’ospedale di Schiavonia. E’ quanto si apprende sul sito della Chiesa di Padova.
La decisione è stata comunicata dal Vescovo durante l’omelia della messa celebrata, nel giorno della Solennità dei defunti, presso il cimitero Maggiore di Padova: “ Per indicare che i cristiani sono chiamati a servire la vita in tutti i suoi momenti, anche quelli della malattia, ho incaricato un prete della nostra Diocesi per una missione particolare: stare 24 ore su 24 presso l’ospedale di Schiavonia a disposizione degli ammalati di Covid, dei loro famigliari, degli operatori sanitari: un modo per annunciare il Vangelo della vita, un segno per invitare tutti a servire la vita e a testimoniare che Dio ama la vita, questa nostra vita umana anche nei suoi momenti più estremi”.
Don Marco dal 3 novembre, in accordo con la direzione dell’Ulss 6 Euganea, vivrà nell’ospedale“ per essere presenza di Chiesa prossima e vicina alla sofferenza”. E’ il modo con il quale la Chiesa vuole essere vicino ai malati che, in questo momento, non possono ricevere le visite, ma anche per donare il sostegno umano e spirituale al personale ospedaliero.
L’impegno di Don Marco è scandito in questo modo “ Ogni giorno il cappellano ospedaliero celebrerà la messa nel pomeriggio e chi vorrà potrà seguirla grazie al circuito interno dell’ospedale e due mattine la settimana celebrerà per il personale ospedaliero. La sera poi si collegherà via internet con le sue comunità, per la preghiera di compieta della sera, che in questo tempo saranno accompagnate da padre Danilo Salezze e don Renzo Bagarolo. Ai due sacerdoti e alle comunità va la gratitudine per condividere l’impegno di questo tempo”.
Come ci ricorda Gesù: “ In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” ( Vangelo di Matteo 25, 31-46).