San Francesco pacifista? No! Cristiano pacifico!

San Francesco pacifista? No! Cristiano pacifico!

Di Diego Torre

La potenza mediatica della propaganda pacifista ha trasformato il nostro santo in un precursore di Pannella.  Ma la pace cristiana è ben altro che sola assenza di guerra, diserzione dai propri doveri di patriota o sinonimo di fiori messi nei cannoni.  Lo ricordò papa Francesco in un’omelia il 4 ottobre 2013 in Assisi. “Chi segue Cristo, riceve la vera pace, quella che solo Lui, e non il mondo, ci può dare. San Francesco viene associato da molti alla pace, ed è giusto, ma pochi vanno in profondità. Qual è la pace che Francesco ha accolto e vissuto e ci trasmette?  Quella di Cristo, passata attraverso l’amore più grande, quello della Croce. E’ la pace che Gesù Risorto donò ai discepoli quando apparve in mezzo a loro” (cfr Gv 20,19.20).

E’ una pace eminentemente interiore che il Serafico conquistò e diffuse intorno a sé, pur in condizioni guerresche. Infatti con serenità e forza, nell’incontro col Sultano, egli giustifica le ragioni della crociata, la santa impresa, come testimonia S. Illuminato da Rieti che lo accompagnava in quell’incontro. “Quando invadono le terre che avete usurpato i cristiani agiscono giustamente, perché voi bestemmiate il nome di Cristo e vi sforzate di allontanare dalla vera religione quanta più gente potete. Se voi invece vorreste conoscere, confessare ed adorare il creatore e Redentore del mondo i cristiani vi adorerebbero come loro stessi” (in Verba fratris Illuminati)

E continua Papa Francesco: “La pace francescana non è un sentimento sdolcinato. Per favore: questo san Francesco non esiste! E neppure è una specie di armonia panteistica con le energie del cosmo… Anche questo non è francescano! Anche questo non è francescano, ma è un’idea che alcuni hanno costruito! La pace di san Francesco è quella di Cristo, e la trova chi “prende su di sé” il suo “giogo”, cioè il suo comandamento: Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato” (cfr Gv 13,34; 15,12). Il pacifismo, ovvero la pace al di sopra di tutto, presuppone che la vita terrena sia il bene più grande. Ma non è così certamente per Francesco che sa bene del legame inscindibile fra giustizia e pace.

“E veramente egli fu buon soldato e cavaliere di Cristo per nobiltà e generosità di cuore” (Pio XI, Rite expiatis), vittorioso nella battaglia della vita “come il Crocifisso [che]non ci parla di sconfitta, di fallimento; paradossalmente ci parla di una morte che è vita, che genera vita, perché ci parla di amore, perché è l’Amore di Dio incarnato, e l’Amore non muore, anzi, sconfigge il male e la morte. Chi si lascia guardare da Gesù crocifisso viene ri-creato, diventa una «nuova creatura». Da qui parte tutto” (Papa Francesco, 4.10.2013).

 

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