Shemà. Commento al Vangelo del 19 ottobre della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà. Commento al Vangelo del 19 ottobre della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

 

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO di lunedì 19 ottobre 2020

San Paolo della Croce, Sacerdote

Oggi Gesù ci ricorda che Dio si fida delle nostre capacità e desidera che certe realtà di noi stessi, le nostre relazioni, i nostri affari siamo noi ad occuparcene. Al fratello che chiede a Gesù di intervenire nella questione ereditaria che provoca una tensione e un litigio tra fratelli, Gesù risponde di non essere mediatore tra fratelli. Potremmo chiederci: come? Gesù non è il vero mediatore tra Dio e gli uomini? Certo! Ma di certe questioni siamo responsabili noi! Della pace tra fratelli siamo responsabili noi! Eppure Gesù aggiunge una raccomandazione che ci fa bene approfondire: stare attenti a non lasciarci prendere dalla cupidigia, dal desiderio umano di volere sempre più soldi perché la ricchezza è un grande inganno, anche quando si nasconde dietro questioni di principio. E’ facile lasciarci illudere dal fatto che i soldi risolvano i problemi, perché è vero: senza soldi non potremmo avere tante cose, ma, come ci mostra oggi il Vangelo  spesso i soldi i problemi li creano, piuttosto che risolverli! Se invece siamo capaci di essere liberi anche di fronte ai soldi e alle ricchezze, forse potremmo mantenere anche una lucidità che non ci offuschi la mente e il cuore mettendoci contro i nostri fratelli solo per le cose che, lo sappiamo tutti un giorno lasceremo prima o poi. Allora chiediamo al Signore di essere concentrati sull’essenziale e non lasciarci prendere dal desiderio della ricchezza e della fama. preghiamo il santo che oggi ricordiamo: San Paolo della croce, fondatore dei Passionisti, l’ordine religioso nato per meditare e ricordare al mondo il valore immenso della croce che ci ha dato la salvezza.  Ecco cosa ci consiglia questo santo: “Siate dunque fedeli nell’imitare il dolce Gesù paziente, perché questo é il gran culmine del puro amore. Fate che non solamente nell’interno, ma anche nell’esterno si veda da tutti che portate l’immagine di Gesù Crocifisso, tutto dolce, mansueto, paziente. Chi infatti si mantiene interiormente unito con il Figliuolo del Dio vivo, ne porta l’immagine anche al di fuori, con un continuo esercizio d’eroica virtù e massime d’un vivere virtuoso, che non si lamenta né di dentro né di fuori. Statevene così tutti nascosti in Gesù Crocifisso, senza desiderare altro che d’essere tutti trasformati per amore in ciò che egli vuole in tutto, in tutto.” Buona giornata!

Lc 12, 13-21

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

 

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