Le 5 degenerazioni dei catto-progressisti secondo padre Dwight Longenecker
Di Emanuela Maccarrone
Negli ultimi anni, il cristianesimo è oggetto di una divergenza tra ‘storici’ e ‘progressisti’ che non solo mette in discussione l’essenza del cristianesimo, ma riduce la religione cristiana quasi a un partito.
Nel cercare di fare chiarezza sulle tesi portate avanti dai progressisti, mi sono imbattuta in un articolo scritto nel 2016 da padre Dwight Longenecker, ‘Dodici motivi per cui il cristianesimo progressista morirà’, il parroco della chiesa cattolica di Nostra Signora del Rosario a Greenville (South Carolina, Stati Uniti).
In questo articolo, è sinteticamente trascritta l’analisi di padre Dwight riguardo ai progressisti.
“I cristiani storici credono che la loro religione sia rivelata da Dio nella persona di suo Figlio Gesù Cristo, e che le Scritture siano la principale testimonianza di quella rivelazione. Credono che la Chiesa sia l’incarnazione del Signore Gesù risorto nel mondo e che la sua missione di cercare e salvare ciò che è perduto sia ancora valida e vitale (…). I cristiani progressisti credono che la loro religione sia un incidente storico di circostanze e persone, che Gesù Cristo sia, nella migliore delle ipotesi, un insegnante divinamente ispirato, che le Scritture siano documenti umani imperfetti influenzati dal paganesimo e che la chiesa sia un corpo di persone di mentalità spirituale che desiderano per portare pace e giustizia a tutti e rendere il mondo un posto migliore” spiega padre Dwight.
Quest’ultimo individua i seguenti punti alla base del progressismo:
– negano il soprannaturale: “ Ora per ‘religione’ intendo una transazione con il soprannaturale (…). Riguarda la salvezza delle anime, la redenzione dal peccato, il paradiso, la dannazione dell’inferno, l’aldilà, gli angeli, i demoni e tutta quella roba. I progressisti non si occupano di tutto questo”.
– Sono individualisti e non comunitari: “Il cristianesimo progressista è anche soggettivo e sentimentale. Evita la dottrina e favorisce la spiritualità individuale e le risposte sentimentali alle dottrine e alle questioni morali. Da qui l’ammissione moderna:‘ Sono interessato alla spiritualità ma non alla religione’”.
– Sono dei revisionisti: “ Riscrivono la storia secondo i loro pregiudizi. In termini religiosi questo significa che sono tagliati fuori dalla tradizione. Sono quindi tagliati fuori dal flusso vitale della vera religione. Man mano che si tagliano fuori dalla tradizione, avranno solo l’ultima trovata religiosa, la moda o l’adattamento alla cultura contemporanee”.
– non richiedono ai devoti di essere religiosi: “ Chiedi a qualsiasi modernista: ‘ Perché dovrei venire in chiesa?’ Cosa avrebbe risposto? ‘ Non devi venire in chiesa. È lì se lo vuoi. Se ti fa bene e ti fa sentire meglio, siamo qui per servirti”.
– ammettono la degenerazione morale: “ La vera religione richiede autodisciplina(…).Un altro aspetto di questo punto è che i cristiani progressisti usano la contraccezione artificiale e appoggiano l’aborto”.
Secondo padre Dwight: “ Il vero divario nel cristianesimo non è più protestante e cattolico, ma progressista e storico”.