No al ddl Zan e #RestiamoLiberi: manifestazione nazionale per la libertà di pensiero
Di Giuseppe Brienza
Il Governo Conte bis porterà alle Camere, il prossimo 22 ottobre, il testo della proposta di legge promossa dal Pd che vorrebbe introdurre l’inutile e pericoloso reato di “omofobia”. Per reagire occorre scendere in piazza e, sabato prossimo 17 ottobre, l’appuntamento per chi ha a cuore la difesa della libertà di pensiero e di educazione è a Roma, nella bellissima piazza del Popolo nel centro storico, alle ore 14,30.
Partecipare è particolarmente importante, nonostante le difficoltà delle norme anticovid vigenti. Anche inFormazione Cattolica aderisce alla manifestazione, promossa dalle Associazioni per la libertà di pensiero fra le quali, fra tutte menzioniamo Alleanza Cattolica e Family Day – Difendiamo i Nostri Figli, il cui presidente è come noto il prof. Massimo Gandolfini.
L’iniziativa ha come obiettivo quello di dimostrare che ci sono dei cittadini e delle cittadine in grado di affrontare e superare la paura scendendo in piazza per lanciare un messaggio libertà. Indirizzato in primo luogo ad un Governo che, non solo è di minoranza, ma è anche eterodiretto da comitati di potere sovranazionali, con i quali sta cercando d’inculcare paura e pessimismo al fine di anestetizzare le coscienze (anche quella democratica).
Sia sulla base del diritto naturale sia di quello positivo (in primis la Costituzione), il 17 ottobre dobbiamo scendere in campo per dire No ad una legge liberticida che introduce in Italia il reato d’opinione, quello di omotransfobia appunto, per chi intende continuare a sostenere che un bambino ha bisogno di una mamma e di un papà o che maschio e femmina non sono mere astrazioni culturali.
L’iniziativa, apolitica e apartitica, è promossa e partecipata da un ampio cartello di realtà che promuovono la libertà educativa e di pensiero ed è aperta a tutte le realtà sociali ed ai singoli cittadini che vogliono tutelare la libera espressione del pensiero in materia di sessualità, filiazione, adozioni, procreazione assistita, genitorialità e identità sessuata e percezione dell’appartenenza al genere.
Accondiscendo alle pretese di piccole lobby del mondo Lgbt, attraverso il ddl Zan si vuole creare un soggetto privilegiato iper-tutelato, sull’onda della categoria ideologica del genere (o gender) sessuale, che può comprendere addirittura 50 definizioni. Naturalmente il tutto per cavare anche soldi pubblici che, dalla scuola, dalla sanità e dalla giustizia, saranno stanziati (se il ddl Zan passerà) per le attività di propaganda dei movimenti LGBT (si stima come primo finanziamento la somma di 4 mln di euro).
Dalla proposta di legge del deputato Alessandro Zan (Pd) sono previste pene dai 18 mesi a 6 anni di galera per chi si impegna a promuovere il diritto naturale di ogni bambino ad avere un padre e una madre o a chi si impegna a contrastare la barbara pratica dell’utero in affitto che permette la commercializzazione di esseri umani. In aggiunta si prevede che il condannato presti un’attività non retribuita presso le associazioni del mondo LGBT, a similitudine della “rieducazione ideologica” praticata dai regimi comunisti. Il totalitarismo, insomma, che da bruno e poi rosso, vorrebbe sempre di più diventare arcobaleno. Coraggio, è il momento di far capire al Governo che gli Italiani seri non vogliono questa legge.