Il contorno (l’eros) è diventato primo piatto!

Il contorno (l’eros) è diventato primo piatto!

Di Nicola Sajeva

La televisione, tra i mezzi di comunicazione, ha conquistato il posto di leader nell’opera di demolizione di alcuni valori che, nel tempo, hanno caratterizzato la nostra civiltà.

Dall’insegnamento di Cristo la Chiesa era riuscita ad individuare le linee guida che potevano farci pazientemente ricomporre quell’armonia che il peccato aveva così tristemente infranto.

La concezione dell’amore che fa incontrare un uomo e una donna desidera essere l’approdo di questa mia riflessione.

Il contorno è diventato primo piatto! Scusate la prosaicità di questa espressione, ma il livello al quale spesso scende oggi il rapporto d’amore giustifica appieno questa digressione.

L’eros che la natura ha così intelligentemente messo tra gli ingredienti per sostenere, alimentare, completare il rapporto tra un uomo e una donna giustifica la sua insostituibilità per continuare nel tempo l’opera di creazione iniziata da Dio.

Sostenere, alimentare, completare sono le peculiarità non esaustive di un contorno che, come tale, deve andare a trovare la sua giusta collocazione. Oggi all’eros si tende a dare il primo posto: è diventato piatto principale, polarizza tutta l’attenzione con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.

Cos’è l’amore per la maggior parte dei nostri giovani, per un numero purtroppo sempre crescente di coppie? Possiamo continuare a definire amore questo rapporto alimentato solo da un’attrazione che riguardando la sfera fisica deve risentire, prima o poi, necessariamente delle leggi naturali del decadimento estetico?

A livello così basso, l’amore non può iniziare cammini che portano lontano; le indefinibili meravigliose scintille sempre latenti nello stadio iniziale di ogni rapporto, sono destinate a disperdersi, a cercare altri approdi perché, nonostante tutto, il bisogno di amare resta tra le massime aspirazioni dell’uomo.

Sarà possibile recuperare la grandezza di questo sentimento se si avrà la forza di mettere ordine nel rapporto, ridimensionando il ruolo dell’eros: contorno non primo piatto.

Se si disattende questa consegna, la società di domani, non supportata da una sana famiglia, troverà disponibile solo il disperato calice dell’insoddisfazione. La ricerca del niente che vede impegnati molti nostri giovani è un segno che la strada che stiamo percorrendo non è quella giusta.

La società dell’amore che il Papa va indicando con estrema determinazione è la sola proposta valida per alimentare una reazione, un risveglio da questo torpore esistenziale. In questa società dell’amore trova stupenda collocazione la famiglia.

Una famiglia che torni ad essere il luogo dove l’amore di due giovani possa continuamente rinvigorirsi con le mille esperienze determinate dalla fusione di due cuori.

Ci ritroviamo in un vuoto e sterile sentimentalismo o invece siamo approdati all’unico porto dove è disponibile ciò che determina un passo in avanti della convivenza civile?

 

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