Covid, per una opinione che si discosta dalla narrativa mediatica perde il lavoro

Covid, per una opinione che si discosta dalla narrativa mediatica perde il lavoro

Di Lorenzo Capellini Mion

L’infermiera Carley Louise Stewart, che ha sfilato con la sua uniforme della casa di cura Ribble View e con cartelli in cui diceva che nella clinica ci fossero “letti vuoti” e dove si chiedeva dove fosse il virus killer, è stata licenziata.

La madre di due bambini ha anche sostenuto che il blocco abbia già fatto più danni ai britannici di quanti ne abbia provocati il virus di Wuhan. Perché la cura doveva essere peggiore del male.

Oramai le statistiche sono addomesticate manco fossero dei sondaggi, i dati sono manipolati a senso unico e la scienza va ascoltata solo se corrobora la politica del terrore.

Che abbia ragione o meno questa infermiera, ovvero quanta ne abbia, resta il fatto che siamo già al punto per cui per una opinione che si discosti dalla narrativa ti screditano sul piano personale, ti umiliano esponendoti al pubblico ludibrio e se possono ti tolgono il lavoro.

Gran bel progresso.

 

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