Il Papa a bimbi autistici e loro genitori: “dire grazie a Dio è una bella preghiera, il Signore vi ascolta”
Di Giuseppe Brienza
Accogliendo in Vaticano i bambini autistici e le loro famiglie assieme agli operatori della casa “Sonnenschein”, cioè “splendore del sole”, in Austria, Papa Francesco ha incitato tutti alla preghiera di ringraziamento. Nonostante le non piccole difficoltà della loro vita, il Santo Padre ha ricordato infatti a questi piccoli ed ai loro genitori che occorre sempre ringraziare il Signore, anche per ogni cosa che può apparire umanamente dolorosa. «Questo dire “grazie” a Dio è una bella preghiera-ha detto il Pontefice –. A Dio piace questo modo di pregare. […]Se voi domandate con fede, il Signore certamente vi ascolta» (Saluto ai piccoli ospiti dell’“Autismuszentrum Sonnenschein St. Pölten”, Sala Clementina, 21 settembre 2020).
Non è la prima volta che Papa Francesco ci invita ad insistere con la preghiera sapendo però che rivolgerci a Dio significa entrare nel Mistero.«Le vie di Dio – ha spiegato infatti in un libro sulla Speranza il teologo suo amico e connazionale Don José María Recondo- non sono le nostre vie e i suoi tempi non sono i nostri. Per questo molte volte accade che nella preghiera non riusciamo a cambiare le cose secondo i nostri desideri, invece quello che cambia è il nostro cuore. Non ci allontaniamo dalla preghiera con le cose risolte, ma con un cuore differente. Arriviamo ad aprirci alla volontà di Dio, alla quale fino ad allora resistevamo, e recuperiamo in questo modo la pace del cuore poiché l’orizzonte si riapre alla speranza» (Josè Maria Recondo, La speranza è un cammino, EDB, Bologna 2013, pp. 91-92).