Vescovo indice anno giubilare per ricordare la battaglia anti-islamica di Lepanto
Di Matteo Orlando
Attraverso una lettera pastorale, il vescovo spagnolo Juan Antonio Reig Pla, vescovo di Alcalá de Henares, ha indetto un anno giubilare per il 405° anniversario della battaglia di Lepanto, descrivendo l’evidente scristianizzazione della Spagna durante il postconcilio e l’attuale regime politico nel paese iberico.
Il prelato assicura che la Spagna, “è stata un campo da conquistare rispetto alla secolarizzazione e un laboratorio dove testare decostruzione antropologica, ideologia di genere, teoria “queer” e così via”.
Tematiche che poi sono state trasposte in America Latina.
Il vescovo assicura che “il laicismo è stato favorito al massimo nella cultura, nella vita sociale e all’interno della Chiesa. Con questo secolarismo si cerca di fare a meno di Dio e di renderlo irrilevante per la vita personale, familiare, sociale e politica. Se i principi della morale cattolica cessano di essere basati sul Dio Creatore e sulla rivelazione divina, l’insegnamento della Chiesa e la sua dottrina diventano opinionabili, non sono più garantiti dall’autorità divina”.
Il ruolo dei media in questo compito distruttivo è stato fondamentale, secondo il vescovo.
“I mezzi di comunicazione di massa e sociali sono riusciti a ideologizzare le menti e trafiggere l’anima degli spagnoli, distruggendo il loro patrimonio spirituale accumulato da secoli di tradizione cattolica del nostro popolo”.
L’alto prelato conferma che “gli obiettivi sono stati il successo in nome di una libertà che distrugge la libertà stessa: attacchi alla vita umana nascente o terminale, lo scioglimento del matrimonio, la decostruzione della famiglia, una certa ‘liberazione delle donne’ e il loro potere; la decostruzione dell’unità spirito-corpo con l’ideologia di genere, ecc. Tutto questo è stato dapprima proposto come ‘nuova cultura’ e poi si è incarnato nelle leggi, acquisendo la rilevanza di una certa giustizia”.
Dopo aver assicurato che la Chiesa in Spagna è stata tentata di seguire quel piano, il vescovo ha aggiunto che è “giusto dire che la Conferenza episcopale spagnola ha seguito da vicino tutti i cambiamenti che venivano promossi e ha sviluppato criteri per guidare i fedeli con gli insegnamenti del Magistero di Papa Giovanni Paolo II e Benedetto VI”.
Il vescovo di Alcalá de Henares riconosce un fatto che non ammette discussioni. Il progressivo annientamento della presenza cattolica nella vita pubblica. “Il cattolicesimo sociale, con la presenza di partiti e sindacati, nel tempo si è dissolto e si possono vedere solo piccoli resti di un naufragio in cui sono scomparsi i pilastri su cui si basavano la tradizione e l’ispirazione cattolica. Cristiana nel campo degli affari e del lavoro. Né le università promosse dalla Chiesa, dalle congregazioni religiose o dai laici cattolici finora sono riuscite a generare un pensiero critico capace di affrontare le ideologie egemoniche e dominanti in Spagna”.
Tutto ciò ha portato il vescovo ad affermare che “la fede del nostro popolo è andata perduta e che, nonostante il cattolicesimo sociologico che ancora possiamo osservare … la verità è che la fede del nostro popolo è gravemente ferita e non arriva a plasmare la vita umana ordinaria e l’attività delle persone”.
Per il vescovo, “come i primi cristiani, dobbiamo ricominciare da capo, con il loro stesso metodo e, accompagnati dalla Vergine Maria, implorando un nuovo soffio di Spirito, uniti al successore di Pietro, Papa Francesco, e con fedeltà alla Parola di Dio, accolti nella tradizione e testimoniati con vocazione martiriale”.
Infine ha incoraggiato i fedeli “a celebrare il 450° anniversario della vittoria di Lepanto con la propagazione del Santo Rosario”, e dopo aver dedicato buona parte della sua lettera a spiegare come deve essere realizzato il suddetto nuovo inizio, ha decretato che in occasione di questo anniversario, è stato chiesto alla Penitenzieria Vaticana un Anno Giubilare “per aiutarci a guardare indietro a Nostra Signora della Vittoria chiedendo la sua intercessione”.
Questo particolare Anno giubilare andrà dalla prima domenica di Avvento nel 2020 fino alla festa di Cristo Re nel 2021.
Per tutto quest’anno l’Immagine della Vergine del Rosario e il convento di Villarejo de Salvanés saranno designati come luoghi di pellegrinaggio e di preghiera in comunione con le immagini del Rosario diffuse in tutta la diocesi.
Il prelato traccia parallelismi tra la situazione di 450 anni fa e quella attuale. Ora il nemico non è solo esterno ma è dentro la Chiesa stessa:
“Nel XVI secolo il nemico della civiltà cristiana era una realtà nell’impero ottomano. Oggi il nemico è più diluito e si è addirittura reso presente all’interno della Chiesa. Oggi gli attacchi non sono localizzati in un territorio specifico, ma sono penetrati all’interno delle anime. È una situazione, la nostra, in cui si fa a meno di Dio e si cerca di ‘destrutturare’ la persona umana, la famiglia, l’educazione e il senso cristiano della vita sociale e politica. Oggi siamo di fronte a una battaglia culturale che, da secoli, ne plasma principi e dogmi. Al di là del marxismo o del liberalismo, dell’ideologia di genere e delle sue conseguenze, la lotta si articola come una guerra condotta dai potenti contro i deboli”.
Il vescovo spagnolo ha sottolinea i tre dogmi anticristiani che inondano la società oggi: l’autonomia radicale dell’individuo, – la libertà individuale come possibilità di tutte le possibilità, – l’aggiunta di “ciò che sento” alla lista dei cosiddetti diritti umani sanciti dalla legge.
concordo pienamente con il vescovo, lo stravolgimento dei principi cardine del cattolicesimo a partire dal Vaticano II sta dando i suoi frutti malati, le assurde cose in campo catechistico teologico e in marialogia dette a braccio da questo vescovo di Roma sono di assoluta gravità, la esplicita rinuncia al proselitismo l’abbraccio rinunciatario verso l’ islam la volontà di una non bene strutturata religione unica mondiale in un contesto di nuovo ordine mondiale sono aspetti sconvolgenti di indirizzo massonico, la pachamana in San Pietro ha chiuso il cerchio ormai il centro di attenzione è la madre terra, hanno sostituito il Creatore con una sua creazione
Signor Daniele lei è rimasto fermo ad una chiesa pre-CONCILIARE che non esiste più e se non accetta il rinnovamento del Concilio Vaticano 2° (1965) che in gran parte ancora non è applicato e vissuto…lei non si consideri un Cristiano Cattolico e credente… L’attuale Papa è stimatissimo e pratico e ci sta aiutando ad essere dei cristiani veri, che portano la vita del vangelo in ogni luogo della vita e sanno incontrare tutti , anche chi la pensa in modo diverso. Questo è l’insegnamento di Gesù che trova scritto nei vangeli… NB. Dispiace che anche qualche vescovo non abbia capito questo…