Per il sociologo Ricolfi il cattolicesimo ha sulla coscienza i morti per Covid?
“Questa proprio mancava. Secondo il sociologo Ricolfi il cattolicesimo ha sulla coscienza i morti per Covid. Lo dice indirettamente, sostenendo che vi sarebbero più morti a causa del virus nelle nazioni cattoliche rispetto a quelle protestanti, luterane o a quelle asiatiche influenzate da buddismo e confucianesimo (chissà perché tace su quelle islamiche). Basta seguire la linea di pensiero di Ricolfi per rendercene conto: i ‘Paesi disciplinati’, e quindi meno feriti dal covid, sarebbero quelli non cattolici. La minore mortalità deriverebbe da un’ampia riserva di senso civico, rispetto per l’autorità, propensione a seguire le regole”.
Così ha commentato su Facebook don Antonello Iapicca riferendosi a delle risposte date dal noto sociologo durante un’intervista.
“Va da sé che per Ricolfi, queste qualità non siano patrimonio di nazioni cattoliche come Italia, Spagna e Francia, accanto all’Inghilterra anglicana, protestante sui generis (che ci fanno allora Austria e Ungheria tra quelle virtuose? Immagino che il sociologo sappia che l’Impero Asburgico fu attaccato proprio per essere cattolico…). Ricolfi fa caciara pontificando, ma, a parte la scarsissima attendibilità dei dati vista la differente conta dei decessi che si fa in ogni Nazione (sappiamo ad esempio come si contino creativamente in Italia), è inquietante l’attacco portato alla libertà che scaturisce dal cristianesimo”, ha continuato il missionario.
“La libertà che non esclude la disciplina e l’obbedienza, ma le ingloba in un’orizzonte diverso da quello luterano e delle religioni orientali. Il cattolicesimo ha formato generazioni di persone che non hanno piegato le ginocchia in adorazione dei potenti di turno. Generazioni di martiri che hanno pagato con la vita per testimoniare la libertà dei figli di Dio. Se oggi vi è meno disciplina e più egoismo è proprio perché le nazioni (in Europa tutte) hanno abbandonato Dio e l’autentico cristianesimo, per cadere nella trappola delle religioni civili fondate sulla melma ingannevole delle ideologie marxiste, capitaliste e finanziarie. L’analisi di Ricolfi rivela di nuovo come vi sia un’oscura trama massonica, e quindi anticristiana e antimumana, dietro il Coronavirus, la sua gestione e narrazione. Ma noi non cadiamo nella solita trappola del buonismo stantio e rancido che piace alla gente che piace, e che vorrebbe farci credere che l’uomo autentico e compiuto è quello che obbedisce agli abomini truccati di civiltà. La civiltà che ha tolto ogni dignità alla persona, alla vita e alla famiglia per esempio. Noi sappiamo che solo la libertà che sgorga dall’incontro rigenerante con Cristo può salvare questa generazione. La libertà di guardare in faccia le menzogne del demonio e rigettarle, per vivere la Grazia dei figli di Dio, liberi di offrire la propria vita in un amore che è infinitamente più grande di ogni regola, perché abbraccia l’altro nel perdono che redime, anche quando non rispetta le regole. Le ideologie passano, come i virus, solo l’amore di Dio resta per l’eternità. Questo amore ci ha salvato, questo amore salverà ogni uomo, sino alla fine del mondo”, ha concluso don Antonello Iapicca.