Maschi, bianchi ed eterosessuali si troveranno sbarrata la via degli Oscar…
Di Martino Mora
Dal 2024 la giuria degli Oscar premierà soltanto film che avranno, tra i protagonisti, donne, persone di colore, omosessuali dichiarati e disabili.
Il più grande capolavoro cinematografico in cui i protagonisti fossero soltanto maschi, bianchi e sessualmente normali si troverebbe sbarrata la via degli Oscar. Sembra che anche il festival di Berlino voglia dotarsi di regole simili per distribuire i suoi premi.
Le stesse case si produzione hollywoodiane che negli anni Sessanta si ribellarono al codice Hays, che gli imponeva alcuni limiti ispirati alla decenza comune, al comune senso del pudore, dopo pochi decenni si autoimpongono dei limiti molto più rigidi e oppressivi.
Sembrerebbe un enorme paradosso che i liberali di ieri, quelli del “vietato vietare”, siano divenuti gli artefici di un nuovo totalitarismo, degno del peggiore realismo socialista alla Zdanov, anzi ancora peggiore perché diretto più in basso nella scala dei valori etici ed estetici (che sono quelli che più dovrebbero importare ai veri artisti).
In realtà solo chi non ha capito la METAFISICA INVERTITA della modernità vi vede un paradosso e una contraddizione. E’ vero che il “vietato vietare” e il “godere senza ostacoli“ degli anni Sessanta e Settanta non prevedevano ancora l’occhiuto controllo ideologico e l’imposizione di regole ferree. Ma solo perché eravamo soltanto al primo gradino. Allora andava distrutta la vecchia fede (o quello che ancora ne restava) per proporre e poi imporre la nuova. Cioè la fede nell’individualismo assoluto ,che vuole liberare il soggetto, ogni soggetto, dalle sue appartenenze (religiose, etniche, familiari, sessuali) e identità collettive, per poi privare l’atomo che ne rimane della sua stessa umanità.
Prima occorreva imporre – attaverso il nuovo cinematografo, la nuova stampa e la tv – il primato degli istinti sulla ragione con la rivoluzione pansessualista, trasformando l’uomo e la donna in macchine da lavoro (economicismo e consumismo ) cinque giorni su sette, e in macchine da trasgressione edonista (pansessualismo e droghe) nel fine settimana, Poi hanno incentivato e organizzato l’immigrazione di massa, e l’antirazzismo ideologico (che va molto oltre il sano rigetto del razzismo biologista), mentre imponevano mediaticamente l’omosessualismo e proponevano l’ideologia queer (gender).
Adesso è arrivato il momento del passo successivo: il radicalismo anarchico e dissolutorio deve escludere sistematicamente chi non vi si sottopone. Escluderlo in nome della lotta all’esclusione, si intende. Odiarlo in nome della lotta all’odio, imposta per legge. Così, in nome del rispetto dell’altro, viene imposta la censura sistematica, l’ostracismo e la demonizzazione per chi vi si oppone. Il liberalismo, senza più avversari, è divenuto totalitario. Il regno del denaro svela fino in fondo la sua essenza sovversiva.
Per punire i reprobi riapriranno presto i manicomi, proprio loro, quelli stessi che scelleratamente li avevano chiusi. Ma i manicomi rimarranno chiusi per i veri malati di mente. Si apriranno, invece, a chi soffre delle nuove “fobie” stabilite dalla neolingua: “omo-fobia”, “ xeno-fobia”, “euro-fobia”, “sessismo “e via dicendo.
Siamo a “Brave New Wold”, signori. Siamo ad Huxley con una forte spruzzata di “1984” di Orwell (la neolingua, la polizia del pensiero).
Una parte del clero cattolico, divenuto modernista e traditore, non ci difenderà. E’ complice di tutto ciò che sta accadendo.
Da cristiani e da uomini liberi occorre reagire con forza. O sarà troppo tardi.