La sinistra che si presenta benefattrice dei poveri invece li strumentalizza
Di Patrizia Stella – Pedagogista
“L’anima profonda” diciamo così, della “SINISTRA”, che neppure i comunisti conoscono fino in fondo tanto è ben camuffata da nobili ideali in favore delle classi povere, come se fossero i grandi benefattori dell’umanità, questa anima profonda e oscura diciamo così, si distingue per una caratteristica peculiare che è il cosiddetto “combattimento, o lotta comunista, anche se non sempre armata”.Infatti la sinistra non ragiona, ma combatte, per chi o che cosa spesso lo ignora, almeno il popolino, ma deve continuare a combattere, sulla dottrina filosofica mai tramontata di Marx ed Hegel che prospettano la vita dell’uomo come una continua evoluzione, un eterno, inquieto divenire tra “tesi, antitesi e sintesi”, che prevede una lotta di classe e di vita senza fine perché sempre orientata al combattimento perenne, al superamento infinito dello “status quo”. Il guaio è che il popolino che combatte e tribola, i vari centri sociali che si gloriano di distruggere tutto dove passano, neppure conoscono tutto questo meccanismo perverso ma sono solo dei poveri burattini ignoranti nelle mani dei potenti.
Raggiunta una meta, ecco apparirne un’altra, per la quale sacrificarsi e continuare a combattere con frenesia e spesso anche con violenza fisica, come una specie di inquietudine perversa tipica del demonio e delle anime dannate, ben descritta in pochi versi dal Sommo Poeta nel primo cantico dell’Inferno il quale, riferendosi a una lupa affamata dice che: “ha natura si malvagia e ria, che mai non empie la bramosa voglia e dopo il pasto ha più fame che pria.”
Questa è la sinistra del regime, ma l’ottusità e cecità dei cittadini comuni, anche dei credenti è ormai così grave, da aver creato una specie di plagio psicologico nel cervello di molta gente che, nonostante si renda conto che è sull’orlo della fame e dell’iniquità, continua come un mulo cieco, a votare sempre e solo la sinistra, credendo di conciliarla con la giustizia, con i valori, col benessere, con Dio, con Gesù Cristo, con la Chiesa, con tutto e il contrario di tutto, perchè ormai la sinistra comunista è diventata lo strumento di satana per colpire l’umanità. E in questa prossima punizione che ci assesterà il diavolo per aver noi abbandonato il vero Dio, purtroppo, per inginocchiarci davanti agli idoli, vuoi il denaro, successo, potere, vuoi le statuine della dea madre terra Pachamama, siamo coinvolti tutti, purtroppo, perché ognuno di noi ha la sua parte di responsabilità.
Qualcuno ha definito i comunisti, almeno quelli più impegnati, “milites perversionis”, cioè combattenti per la perversione. Ed è anche per questo aspetto di “lotta” contro un presunto male da combattere, che alcuni studiosi hanno impropriamente paragonato il cristianesimo al comunismo, in quanto entrambi lottano per qualcosa “di buono”, sembrerebbe all’apparenza, anche ma con finalità, mezzi e obiettivi ben diversi.
Infatti il vero cristiano deve combattere anzitutto contro i propri difetti e peccati per configurarsi a Cristo, “siate perfetti come è perfetto il Padre mio” ma anche per la giustizia e altre virtù indispensabili per difendere la propria fede, libertà, dignità personale e altrui, però mai con rabbia, ma con abbandono alla volontà di Dio che conduce le redini della storia, anche nelle avversità; mentre il combattente comunista lotta innanzitutto per annientare l’altro, il concorrente, il nemico, chiamalo destra o “punto A” o “punto B”, nemico che deve essere sempre e comunque vinto e soppresso, senza discussione e motivazione alcuna, perché il vero comunista non ragiona, ma combatte in continuazione nella certezza di uscirne sempre vincitore, assestando colpi a destra e a manca per colpire quei nemici che, secondo lui, lo assediano dappertutto. Mentre la controparte non può fare altro che difendersi in qualche modo dall’avanzata di questo “mostro senza cervello”, perché, qualunque mossa faccia anche per legittima difesa, viene esposta al pubblico ludibrio come lurida fascista, razzista, criminale e molte volte certi responsabili si vedono vittime involontarie in un meccanismo perverso dove, tra calunnie e tribunali pilotati, si rischia di non cavarsela più.
Il comunismo infatti spinge i popoli al combattimento non per il raggiungimento della giustizia e del benessere, come ingenuamente noi crediamo, almeno secondo una visione, sia pure materialista ma fondata sulla logica del buon senso, anche cristiana, con i dovuti “distinguo”, perché Dio vuole il nostro bene sin da questa terra per raggiungere poi l’eternità; mentre essi vogliono il combattimento per il combattimento fino all’esasperazione.
Anche per questo aspetto falso del comunismo che si presenta come benefattore dei poveri e invece li strumentalizza per i suoi scopi, al di là del suo ateismo dichiarato e professato, Papa Pio XII lo definì “intrinsecamente perverso”, e gli fece eco l’esorcista padre Amorth con l’affermazione “diabolicamente perverso”.
Domani Informazione Cattolica pubblicherà la quarta parte delle riflessioni della pedagogista Stella (nella foto).