Violenze sociali in Colombia, come negli Usa. Presto toccherà all’Eurabia…
In Colombia almeno 10 persone sono morte e più di 300 sono rimaste ferite tra civili e poliziotti nelle notti di scontri scoppiati a Bogotá e poi propagatosi a Medellín, Cali e Barranquilla, dopo la morte di Javier Ordóñez, un pregiudicato fermato di notte in grave stato di alterazione.
A scatenare la rabbia un video fatto da un testimone, e diventato rapidamente virale, in cui si vede tra l’altro Ordónez chiedere agli agenti di polizia di interrompere le scariche di corrente durante il fermo. L’uomo è morto in ospedale e le indagini sono immediatamente scattate.
Sulle reti sociali però immediatamente si sono moltiplicati gli incitamenti alla rivolta sociale che hanno fatto presa anche stante la grave crisi economica dovuta al virus di Wuhan.
A nulla sono servite le condanne del presidente Duerte delle poche mele marce (o presunte tali) si trovano ovunque, anche nelle forze dell’ordine e in ogni parte del mondo.
La razza non c’entra, Javier Ordóñez per esempio era bianco come il latte, quello che colpisce è una certa cecità selettiva mediatica ed il grado di organizzazione militare dei manifestanti che si sono abbandonati ad ogni atto di vandalismo.
Qualcuno finanzia le rivolte è una certa parte politica soffia sul fuoco usando una pretesa richiesta di giustizia mirando al potere disgregando le società passando dalla delegittimazione delle forze dell’ordine.
In Colombia come negli Usa. Presto in Eurabia.
Lorenzo Capellini Mion