Sanità, in Toscana 3 inchieste su tamponi, ventilatori e mascherine e 20 milioni di euro in fumo
«Dieci milioni in tamponi processati con reagenti non concordati, 3,2 milioni di mascherine commissionate al distretto parallelo cinese, 7 milioni versati cash per 250 ventilatori polmonari mai arrivati. In totale fanno 3 inchieste giudiziarie sull’attività sanitaria di Regione ed Estar in emergenza covid e 20,2 milioni di soldi pubblici spesi a vanvera e andati in fumo. Regione parte lesa? Lesi sono i cittadini, perché quei denari appartengono a loro. Pd e Iv vadano a casa»: con un affondo i vertici regionali di Forza Italia – il Commissario regionale senatore Massimo Mallegni e il Capogruppo regionale Maurizio Marchetti – reagiscono alla notizia del terzo fascicolo d’inchiesta con cui l’autorità giudiziaria mette sotto lente l’attività della Regione Toscana e di Estar in ambito sanitario durante l’emergenza covid-19.
«Dolo o incapacità oggi non importa, lo diranno gli inquirenti. Quello che resta è la responsabilità politica – sottolineano Mallegni e Marchetti – di un sostanziale spreco e di una gestione non certo oculata dei denari pubblici. Per non parlare, nel caso dei tamponi, delle ripercussioni sanitarie che risultati inaffidabili possono produrre. La stessa Regione Toscana che dalla ricognizione Sole24Ore è risultata ultima in Italia per sostegni a famiglie e imprese in periodo di emergenza covid – incalzano gli Azzurri – con queste e chissà quali altre operazioni ha impoverito ancora di più i toscani. Per di più, in tutti e tre questi casi facendo propaganda per i grandi ordinativi messi a segno. Complimentoni. Toscani, riprendiamoci i nostri soldi e spendiamoli bene».
«Pd e Iv si dimostrano come minimo degli improvvisati, di Forza Italia invece vi potete fidare. Noi mai avremmo pagato 7 milioni per dei ventilatori polmonari a una ditta di dubbia solidità e con 2500 euro di capitale sociale, mai avremmo commissionato alcunché al distretto parallelo del tessile cinese che un’istituzione seria ha il compito di contrastare, di certo avremmo controllato sulla qualità delle forniture e nel caso specifico dei reagenti per i tamponi oggi nel nuovo fronte di inchiesta. Come in ogni famiglia, i soldi non si buttano. La Toscana deve tornare ad essere amministrata come una sana grande famiglia, e noi questo lo possiamo assicurare».