“The Names of Evil”. Gli esorcismi di padre Amorth presto saranno una serie tv
A cura della Redazione
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UNA SERIE SU PADRE AMORTH
“The Names of Evil” sarà il titolo della serie tv internazionale che entrerà in produzione entro la fine del 2020, coronavirus permettendo.
Si tratta di una serie co-prodotta dalla società spagnola Lacoproductora (che ha realizzato “El Cielo puede esperar” e “Por H o por B”) e dall’italiana Garbo Produzioni, una società che ha all’attivo prodotti come “Il Silenzio dell’Acqua” di Canale 5 o “L’ispettore Coliandro” e “La porta Rossa” per Rai Due.
Gli autori spagnoli Denis Rovira e Carlos Molinero si stanno occupando dello sviluppo della sceneggiatura della serie che sarà riferita alla vita e alle esperienze del noto esorcista italiano padre Gabriele Amorth (nella foto insieme a William Friedkin, il regista del notissimo film “L’Esorcista”), che è stato il più famoso esorcista della Chiesa Cattolica e fondatore dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti.
Padre Amorth è stato l’autore di diversi libri in cui ha raccontato le sue esperienze di trent’anni di esorcismi.
E proprio questi libri saranno utilizzati dagli sceneggiatori per scrivere la serie.
I due autori hanno dichiarato di voler dare al racconto degli esorcismi una nuova prospettiva “per la prima volta il fenomeno dell’esorcismo sarà raccontato in un modo più terrificante, più psicologico ma al tempo stesso anche più reale”.
La serie tv dovrebbe essere realizzata entro il prossimo anno, dopo un lungo lavoro di ricerca e lettura di documenti di archivio. Gli autori hanno incontrato molti esperti in materia e hanno avuto modo di parlare con importanti testimoni diretti della vita di Amorth.
“Inoltre parte fondamentale saranno i racconti delle terribili esperienze delle persone esorcizzate, i casi saranno tutti reali e oscillano tra la follia e la fede, tra malattia e fantasia, tra reale e soprannaturale” hanno raccontato in una nota i due autori.
The Names of Evil arriverà dopo il tentativo di realizzare una serie ispirata a “L’esorcista”, durata due stagioni, e dopo l’americana “Evil”, incentrata sul racconto di strani casi demoniaci legati alla religione, creata da Robert e Michelle King già dietro The Good Wife e The Good Fight.
Ci sono almeno tre pericoli legati a questa drammatizzazione / spettacolarizzazione di una cosa delicata come l’esorcismo. Primo, distorce inevitabilmente la realtà e non riesce mai a penetrare davvero nell’intimo delle vicende. Secondo, induce i più a credere che siano tutte balle e riguardino gente con problemi psicologici. Terzo, possono affascinare alcuni, spingendoli ad approfondire avvicinandosi pericolosamente al diavolaccio, che invece – lo diceva sempre Amorth – bisogna andarselo a cercare il meno possibile.