Completini attillati, movenze provocanti e undicenni che “esplorano la propria sessualità”
di Mario Motta
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CORRUZIONE DEI MINORI
Ragazzine di undici anni che «esplorano la propria sessualità» (così recitava la sinossi, poi rimossa) attraverso il twerking, ballo tutto incentrato sui movimenti del fondoschiena: questa, in estrema sintesi, è la trama di Cuties, ultima produzione di casa Netflix.
Sulla locandina, quattro bambine dagli sguardi ammiccanti. Che schifo. È stato bello ripeterselo per qualche giorno: che schifo, una voce in un coro insolitamente ampio e trasversale.
Chi scrive ammette d’aver provato una certa euforia all’idea di non essere il solo a trovare disgustosi i completini attillati, le movenze provocanti, la solita diversità forzata che si trasforma qui in assurda presa in giro.
Cuties sembra uno snuff movie per pedofili incalliti, ma almeno ci sono una bambina di colore e una asiatica; dal feticcio ideologico a quello razziale-sessuale.
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