Assembramenti NO, Rave Party SÌ: ma dov’è la coerenza?
Quanto sta accadendo in questi giorni in alcuni comuni della Lombardia ha dell’incredibile.
In uno dei territori italiani più colpiti dalla “pandemia” sono stati autorizzati eventi che di per sé sarebbero discutibili anche se lo stato emergenziale non esistesse.
Nei giorni scorsi infatti si è tenuto per esempio a Spino d’Adda, un piccolo comune di 7mila abitanti della provincia di Cremona, un Rave party durato tre giorni con migliaia di partecipanti.
Inutile spiegare quello che accade in questi ritrovi che si svolgono all’insegna dello “sballo”, si può solo immaginare…
In aggiunta, fra il 28 e il 30 agosto si è svolto presso la discoteca Bolgia a Osio Sopra, il tanto discusso (ma evidentemente non troppo) Bergamo Sex.
Il programma della “manifestazione” ha coinvolto ospiti del mondo “hard” e pare sia stato molto vario e “ricco di avvenimenti”. Anche se gli organizzatori hanno assicurato il rispetto delle misure di sicurezza, si può comunque dedurre che non sono mancate le occasioni per la trasmissione di eventuali contagi.
Per quanto riguarda l’aspetto legato al COVID-19, ci chiediamo dove sono finiti tutti gli italiani sempre pronti ed attenti ad invocare droni ed interventi militari nei confronti di coloro che, facendo una corsetta in campagna o uscendo per buttare la spazzatura, non hanno indossato la mascherina o non hanno mantenuto le distanze di sicurezza.
Per questo tipo di iniziative invece nessuno è insorto e, anzi, per non esser giudicati “bacchettoni” si rimane nascosti dietro il divano di casa propria, col prosciutto sugli occhi.
Tante attività si sono dovute fermare nel nostro Paese, ma quando si parla di iniziative che vanno contro la morale, tutto è permesso, e guai a dire il contrario.
Soprattutto ai genitori ed alle persone di Fede chiediamo: siamo davvero certi che di fronte a questi avvenimenti vogliamo continuare a volgere lo sguardo altrove?
Gian Piero Bonfanti