La rivoluzione “sarà distrutta dalla proclamazione dei diritti di Dio”
La società dei diritti immaginari è la civiltà del denaro sotto un altro nome. L’ascesa dell’ideologia dei diritti è storicamente e concettualmente parallela all’ascesa dell’homo oeconomicus.
E’ tipico infatti della ragione calcolante – ipertrofizzata dall’economia monetaria – concepire l’uomo astrattamente, come individuo produttore-consumatore, del tutto de-socializzato e de-storicizzato. E cos’è l’uomo dei diritti se non un individuo de-socializzato e de-storicizzato? L’uomo dello stato di natura del contrattualismo di Hobbes e Locke.
I “conservatori” che contestano Marx ma apprezzano Locke non capiscono nulla.
La logica del capitalismo plutocratico è la stesso dell’invasionismo di massa. Una massa di individui è una massa di individui e basta. Non conta l’origine, la religione, la cultura di appartenenza, perchè rientrano tutte nella dimensione qualitativa, e non in quella quantitativa. Non esistono popoli e comunità organiche, ma solo masse di individui.
E’ la stessa logica della scienza moderna, che da Galileo ha abolito le qualità non misurabili, quantificabili. le ha gettate tutte -con atto di protervia – nel dimenticatoio.
La modernità è quantità pura, ragione calcolante, logica del denaro. la cui ricaduta umanitaria è l’uguaglianza di fronte alla legge e nei diritti. Nel regno del denaro siamo qualitativamemte eguagliati, ma non quantitativamente. Siamo tutti individui astratti, uguali, diversi solo per quantità di denaro posseduto.
Il marxismo-leninismo voleva abolire anche questa differenza quantitativa. Ma ha fallito. Si tenta quindi, per l’attuale mentalità sovversiva e calcolante, di abolire le differenze sessuali, etniche, culturali. Che sono tutte qualitative, non misurabili numericamente.
Il nostro compito, il compito di chi dice no, dovrebbe essere invece quello di riaffermare la qualità – le differenze qualitative – sopra la quantità. A cominciare dalla logica del sacro e della trascendenza, che è quanto di più qualitativo e meno quantitativo si possa concepire. Dio è infatti qualità purissima , è perfezione assoluta, estranea all’interesse e alla quantità. O Dio o Mammona.
Ma poichè la logica dell’homo oeconomicus è la stessa del diritto umanitario astratto, occorre anche riprendere De Bonald:
“La rivoluzione è cominciata con la proclamazione dei diritti dell’uomo; non sarà distrutta che dalla proclamazione dei diritti di Dio”.
Prof. Martino Mora