I virologi del terrore e quelli che si limitano ai dati

I virologi del terrore e quelli che si limitano ai dati

“Il 90% dei pazienti “positivi” al tampone è asintomatico, il che significa che non sono malati … Potrebbe essere per via della ridotta carica virale, per una migliore assistenza ai malati o di qualche mutazione del virus stesso. Ci sono i riscontri clinici. Da noi la mortalità si è azzerata”.

Così il dottor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova.

Insomma il Covid da tigre è diventato un gatto selvatico e dovremmo essere tutti felici eppure ad ogni evidenza che ridimensiona il rischio nelle redazioni è come aleggiasse una certa tristezza.

Meglio rivolgersi ad un virologo del terrore, magari uno di quelli che all’inizio diceva che le mascherine erano inutili, che andava contenuto il razzismo, che il virus di Wuhan fosse poco più o poco meno di una influenza. E sono parecchi.

Ma sarà solo una mia impressione.

Lorenzo Capellini Mion

 

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