“Per la scuola c’è una soluzione facile, e a costo zero, ma il governo non ascolta”
Suor Anna Monia Alfieri, esperta di politiche scolastiche e referente scuola Usmi e Cism, continua la sua lotta per ottenere realmente il diritto allo studio degli studenti italiani che sono discriminati dal governo Conte e, in particolare, dal ministro all’Istruzione Lucia Azzolina e sono costretti a vivere il paradosso delle paritarie che, grazie alla autonomia “sono pronte, autonome ma non libere”, mentre le statali, sono “libere ma non autonome, con le mani legate e non ripartono”.
La combattiva religiosa ha rilanciato la sua proposta alle autorità competenti tramite una dichiarazione all’Adnkronos.
“A settembre almeno il 15% degli alunni, pari a 1,2 milioni di persone, dovrà trovare collocazione al di fuori degli edifici scolastici, proprio per la necessità di garantire il distanziamento. E’ incomprensibile la ragione per la quale la ministra Lucia Azzolina, che continua a chiedere collaborazione, rifiuti o meglio non prenda proprio in considerazione la proposta sostenuta dai suoi alleati, dall’opposizione e dai cittadini: patti educativi fra statali e paritarie, una soluzione facile e a costo zero”.
Suor Anna Monia Alfieri fa appello anche al premier Giuseppe Conte: “utilizziamo le 40mila statali e le 12mila paritarie”.
Suor Alfieri ha spiegato che “un ultimo ma importante sforzo è stato chiesto ieri dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, a Comuni e Province, chiamati a collaborare con le scuole per recuperare spazi alternativi per le lezioni. Ma la drammatica sottovalutazione delle conseguenze della chiusura delle scuole, l’impreparazione di fronte alla necessità di riaprire le scuole, e soprattutto, la risposta che la politica intende dare (solo assunzioni di precari e banchi nuovi) fa capire quanto grande sia il rischio che i nostri giovani paghino nei prossimi anni il prezzo più alto di questa crisi”.
“Quale è la logica sottesa? Perché
impedire che il diritto all’istruzione riparta per tutti senza
lasciare indietro nessuno?”, si è chiesta la referente scuola Usmi e Cism. “Possono una ministra, un governo, assumersi una responsabilità così grave? Rubare il futuro ai figli con un debito cattivo che non potranno mai pagare avendo distrutto il capitale umano?”.
C’è molto discredito nei confronti delle scuole paritarie.
Sarebbe quasi un miracolo riuscire a superare questa soglia….
Altra cosa (interessante) sarebbe poter parlare nel merito di una “soluzione” di questo tipo.