Il prelato dell’Opus Dei: «dire con convinzione “omnia in bonum” è questione di fede»
di mons. Fernando Ocáriz*
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Durante gli ultimi mesi, soprattutto da quando si è scatenata la crisi sanitaria mondiale, a volte abbiamo sentito la frase «andrà tutto bene».
Spesso si tratta semplicemente di incoraggiare un’altra persona in un momento difficile; ma può anche avere un significato più profondo: quello delle parole di san Paolo che san Josemaría abbreviava nella giaculatoria omnia in bonum: «tutto concorre al bene di coloro che amano Dio» (Rm 8, 28).
Non sempre per noi è possibile riconoscere immediatamente il bene. Qualche volta non riusciremo neppure a comprenderlo.
Cercare di stare vicino a Dio non ci evita le normali stanchezze, perplessità e sofferenze della vita; però questa vicinanza ci può indurre a vivere tutto in maniera diversa.
In questi giorni stiamo facendo anche nostra la sofferenza del Libano, trasformandola in preghiera per le vittime e le loro famiglie, per tante altre persone e per la stabilità del Paese.
Dire con convinzione omnia in bonum è questione di fede e del nostro modo di corrispondere alla fede, mediante la conversione del cuore – l’amore a Dio e agli altri – davanti al dolore proprio e altrui.
Con questa fede, possiamo anche contribuire, in un modo o nell’altro, a realizzare quel bene.
Perciò, se a volte notiamo che la fede s’indebolisce, preghiamo con sicura fiducia: Signore, aumentami la fede (cfr. Lc 17,5) e con la fede l’amore, e con l’amore la speranza e la gioia.
* prelato dell’Opus Dei (cliccare qui per la versione integrale del messaggio)