Qual è la presenza e il ruolo dei bambini abortiti e non nati?

Qual è la presenza e il ruolo dei bambini abortiti e non nati?

Gli Autori di questo singolare libretto, intitolato La via nascosta dei bambini nati in Cielo, sono un teologo e un sacerdote che, per tenersi“al riparo” da possibili denunce, polemiche o intimidazioni (o per un personale senso di riservatezza e umiltà), hanno deciso di non firmarlo e tenersi anonimi. Dal sottotitolo Presenza e ruolo dei bambini abortiti e non nati, nella preghiera, nella Chiesa, nel mondo e nella storia, si comprende in effetti molto del contenuto, un vero e proprio “cazzotto nello stomaco” per una società che neanche più pronuncia la parola “aborto”, sostituita con quella ipocrita e narcotizzante di “interruzione volontaria della gravidanza”.

Il teologo che firma la Prefazione inizia la requisitoria implicita contro la “cultura della morte” valorizzando un passaggio molto interessante e rimasto un po’ in sordina di un recente documento della Commissione Teologica Internazionale, “La speranza della salvezza per i bambini che muoiono senza battesimo” (n. 94, Città del Vaticano 2007). Il documento porta la firma del Papa allora regnante, Benedetto XVI, e afferma che la Chiesa non esclude che il bambino non nato possa esprimere un votum, ossia un desiderio, a Dio stesso, di essere battezzato. Se la Chiesa non lo esclude, si afferma, possiamo dire che lo ipotizza, lo postula e, una tale tesi, può pertanto essere teoricamente ammessa.

L’autore del volumetto si premura di offrire il fondamento di una tale ipotesi sia nella Bibbia sia nella Tradizione, partendo però da un’affermazione iniziale: i bambini che subiscono l’aborto, che vengono quindi uccisi nel grembo materno, hanno il tempo e il modo di accorgersi di quello che sta avvenendo nella loro vita? Hanno, quindi, di fronte all’ineluttabilità dell’evento, il tempo e il modo di offrirsi a Dio in modo cosciente, positivo, attivo? Ciò suppone quindi una “autocoscienza” della loro anima che, come sappiamo, la Chiesa insegna essere creata da Dio nel momento del concepimento. Se ad entrambe le domande si risponde positivamente, allora appare conseguente il parallelo della loro drammatica con quella dei martiri i quali, davanti al plotone di esecuzione o al torturatore munito di sciabola o altro strumento di morte, proclamano la loro fede in Cristo e offrono la propria vita.

Del resto, sostiene il sacerdote autore di questa pubblicazione, non succede per i bambini abortiti, in qualche modo, quello che è accaduto ai bambini di Betlemme che, all’epoca di Gesù, furono fatti uccidere da Erode e dai suoi seguaci? Non è per questo che la Chiesa venera i “santi innocenti” come martiri e li festeggia ogni 28 dicembre?

Dunque – afferma l’autore – i bambini nel grembo materno, poco prima di essere uccisi con l’aborto, essendo in contatto personale e libero con Dio, possono teoricamente porsi in atto volontario di offerta. E quindi possono pensare, non certo al modo di un essere umano già nato e cosciente, ma diventare così essere misteriosamente consapevoli del problema della vita e della morte.Sarebbe una vera e proprio “potenza di Grazia”, anche politico-sociale, soprattutto considerando il numero crescente di bambini abortiti!Infatti, solo per considerare il dato tra il 2010 e il 2014, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci sarebbero stati nel mondo ben 56 milioni di aborti. Ma queste stime non considerano, per motivi ideologici, gli effetti sugli embrioni della fecondazione artificiale, per non parlare poi dell’uso delle c.d. pillole del giorno dopo e dei cinque giorni dopo (rispettivamente Norlevo ed EllaOne) e la facilità del loro reperimento e distribuzione. Insomma, il numero dei non-nati è aumentato infinitamente negli ultimi decenni, e il fatto che possano intercedere per i “sopravvissuti” sarebbe una grande consolazione….

Per ordinazioni: editrice.ancilla@gmail.com.

Giuseppe Brienza

 

AA.VV.
La via “nascosta” dei bambini nati “in Cielo”
Ancilla editrice
2a ed. – Conegliano (TV) 2019
pp.80
€ 3
www.ancilla.it

in IL BORGHESE
anno XX, n. 8-9
Roma agosto-settembre 2020, p. 78

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