Il Movimento Cinque Stelle ci prova ora con il laicismo di Stato
Un Paese governato da poche persone, nel quale le politiche vengono promosse ed attuate tramite una casta non eletta ed appoggiata da una porzione minoritaria della popolazione, cosa vi ricorda? Ma l’Italia di oggi, naturalmente…
Possiamo supporre che oltre ai progetti ben definiti dei leader di partito, il resto delle persone possano essere inconsapevole su quanto sta accadendo.
Il fatto di essere disinformati poteva essere comprensibile quando non esistevano i mezzi di informazione che abbiamo a disposizione ai giorni nostri, ma oramai più nessuno è scusabile.
È evidente che l’informazione è manipolata ma è dovere di tutti ricercare e confrontare varie fonti.Analizzando così il contesto attuale si percepisce che viviamo in uno Stato autoritario che agisce contro una grande parte della popolazione, anzitutto contro il popolo cristiano.
L’evidente attacco alla cristianità non è più oramai una teoria complottistica di pochi ferventi fedeli.
Non stiamo parlando della politica dello “scarto” dove i “prodotti difettosi” sono destinati ad essere eutanasizzati o dove i “prodotti non desiderati” sono destinati ad essere abortiti.
Questo passaggio è stato oramai superato e, malgrado possa sembrare impossibile, questi concetti sono stati accettati ed assorbiti anche da una parte della Chiesa che oramai li ritiene “diritti civili”.
Parliamo invece di quell’assalto frontale all’arma bianca che il nostro Governo sta attuando in questo periodo verso chi non ha intenzione di allinearsi al Pensiero unico dominante.
Oltre al ben noto PdL Zan che si presenta come una legge contro l’omotransfobia, ma che a tutti gli effetti è una legge bavaglio, come abbiamo detto abbondantemente su inFormazione Cattolica in precedenti articoli, ci sono altre proposte depositate in questi ultimi mesi alle Camere che dovrebbero far comprendere il fil rouge che collega l’azione mirata portata avanti dalle élites.
Proviamo a pensare al DdL n. 1828, proposto dal deputato del M5S Iunio Valerio Romano e controfirmato da altri 28 parlamentari pentastellati, col quale si vorrebbe modificare l’art. 1 della Costituzione introducendo un concetto laicista nel nostro ordinamento.
Non a caso il DdL porta il titolo: «Introduzione nell’articolo 1 della Costituzione del principio di laicità̀ della Repubblica». Il principio apportato, che non ha nulla a che vedere con la vera laicità delle Istituzioni, andrebbe a sminuire l’importanza storica, socioculturale ed identitaria della religione cristiana nel nostro Paese, andando a riconoscere pari dignità ed importanza all’aspetto ateista, a quello islamico ed a qualsiasi religione possa essere liberamente professata.
Non solo. Le conseguenze sarebbero devastanti per il Cristianesimo.
In altri Paesi dove è stato introdotto il laicismo tramite legge abbiamo assistito all’abbattimento di tutti i simboli religiosi cattolici.
Che bisogno abbiamo di una modifica alla nostra Costituzione?
A questo si aggiunge un’altra proposta depositata il 15 luglio, sempre a firma M5S, ovvero la PdL n. 2592, che recita testualmente nel titolo: “Introduzione degli articoli 415-bis, 613-quater e 613-quinquies del codice penale, concernenti i reati di istigazione a disobbedire alla legge elettorale, di isolamento sociale o affettivo e di istigazione alla rinuncia o al rifiuto dei trattamenti sanitari“.
Chi ha presentato questa proposta si è subito dovuto difendere dai numerosi attacchi ed ha dichiarato che il testo della legge non è ancora pronto (e quindi ha chiesto di evitare commenti senza conoscere i contenuti della proposta…) ma che il suo intento è quello di attaccare le «sette religiose e organizzazioni» che impongono ai loro adepti il rifiuto di cure mediche.
Ma anche questo punto risulta molto fumoso: chi potrà garantire che una particolare organizzazione ecclesiale o di laici cattolici non sia considerata in virtù di questa legge una setta o una di quelle organizzazioni “che impongono”? Un giudice credente? Uno laico? Uno ateo?
Tra i trattamenti sanitari che non si potrà disincentivare rientrerà anche l’obbligo vaccinale o l’aborto c.d. terapeutico?Gli obiettori di coscienza potranno continuare ad esistere?
Le domande sarebbero molte ancora, ma speriamo i nostri governanti abbiano per lo meno tempo per studiare i testi, magari assieme alla geografia che attualmente non sembra essere il loro forte…
Gian Piero Bonfanti