Anche il prossimo beato Hernández Cisneros subisce l’avvelenamento della memoria

Anche il prossimo beato Hernández Cisneros subisce l’avvelenamento della memoria

Il 19 giugno scorso, ricevendo in udienza il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione dei decreti riguardanti, fra gli altri, la beatificazione del venerabile servo di Dio Josè Gregorio Hernández Cisneros, medico venezuelano nato il 26 ottobre 1864 ad Isnotú, una piccola città situata nello stato andino di Trujillo, e morto il 29 giugno 1919 a Caracas.

Il Pontefice, così facendo, non ha svolto (quasi) che il ruolo di “notaio”, poiché il sigillo per la prosecuzione della causa l’ha messo Dio concedendo, grazie all’intercessione del futuro Beato, un miracolo in favore di una ragazza di 13 anni, Yaxuri Ortega, sopravvissuta nel 2017 ad un colpo di arma da fuoco alla testa.

Primo di sei fratelli, “il dottore dei poveri” è stato docente universitario nel suo Paese e, al tempo stesso, ha operato per il progresso della scienza medica introducendo l’uso del microscopio in Venezuela e fondando la cattedra di Batteriologia dell’Università di Caracas.

Chi ha conosciuto Hernández Cisneros ha testimoniato la sua santificazione nell’esercizio della professione, vissuta come una missione. Nonostante i suoi impegni, infatti, il luminare venezuelano ha sempre dedicato molto del suo tempo alla cura dei bisognosi, ai quali spesso dona un consulto, una parola di conforto e farmaci acquistati di sua tasca.

Essendo imminente la data della cerimonia di beatificazione, dovere di ogni cattolico dovrebbe essere quello di conoscere la vita e la spiritualità (e chiedere quindi anche l’intercessione) di questa straordinaria figura di santo contemporaneo.

Questo anche perché, come acriticamente riportato da alcuni media, la stregoneria latinoamericana – la cosiddetta “Santeria” – si starebbe appropriando della figura di José Gregorio Hernández Cisneros cercando di trasformarlo in una sorta di proprio “patrono”.

L’agiografia testimonia di tanti altri casi di “avvelenamento” della memoria e di diffusione di menzogne o confusione sulla vita e sulla eredità dei santi. Chi non si è imbattuto per esempio in storie sul “massonismo” del Beato Bartolo Longo o su foto di Padre Pio che campeggiano, ancora oggi, negli “studi” di cartomanti, maghi e fattucchieri? Nihil sub sole novum, come insegna la Bibbia («nulla di nuovo sotto il sole»: libro dell’Ecclesiaste 1, 10).

 

GIUSEPPE BRIENZA

 

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