Vescovo di Civita Castellana ancora a piede libero perché non ancora in vigore legge sull’omofobia

Vescovo di Civita Castellana ancora a piede libero perché non ancora in vigore legge sull’omofobia

A Sant’Oreste, un piccolo comune della provincia di Roma, lo scorso 11 luglio il parroco di San Lorenzo Martire, Don Emanuele Moscatelli, è andato dalla prima cittadina, Valentina Pini, per chiedere di potere unire in “matrimonio” in Comune due donne.
Così il parroco, con fascia tricolore, ha unito civilmente le due donne.
Un matrimonio civile celebrato “in nome dell’amicizia serena, non erano sconosciute al parroco queste donne. Sono battezzate”, ha spiegato monsignor Romano Rossi, il vescovo di Civita Castellana, lo stesso presule che ha detto sul sacerdote: “ha capito l’inopportunità e farà un periodo di riflessione e di verifica”.
Così il parroco di sant’Oreste, che “si è dimesso spontaneamente”, come ha annunciato Monsignor Rossi, “non è incorso in nessuna censura, ha deciso che era opportuno dimettersi”. “Abbiamo dialogato a lungo, non si è trattato di una decisione di autorità”, ha spiegato il vescovo.

“Il parroco è un libero cittadino ma c’è un canone che impedisce ai sacerdoti di officiare cerimonie civili a prescindere da chi si sposa. Ma si dialoga nella Chiesa e così ho fatto con don Emanuele”, ha svelato il vescovo. “Dopo il periodo di riflessione”, ha concluso il vescovo, “non potrà fare il parroco a sant’Oreste ma una volta chiarite certe cose potrà fare tutto, quando sarà il momento”.

“Il parroco di sant’Oreste, dopo aver ‘cirinnato’ (unito civilmente) due donne, riacquistata la lucidità ha rassegnato le dimissioni, ritirandosi in preghiera. Buon per lui che ha compreso la gravità del gesto”, ha commentato il senatore cattolico della Lega Simone Pillon.

“Ovviamente Repubblica non si rassegna e attacca il vescovo di Civita Castellana, reo di aver richiamato il suo sacerdote. Anche il gay center dice la sua contro il vescovo che non avrebbe rispettato la libertà civile dello Stato. Parliamoci chiaro: il vescovo è a piede libero solo perchè ancora non è in vigore la zanscalfarottoboldrini, altrimenti sarebbe già sotto processo per aver istigato alla discriminazione, inducendo alle dimissioni un giovane sacerdote per il solo fatto di aver unito civilmente due persone con orientamento omosessuale. 18 mesi di galera per monsignore!”, ha concluso il senatore Pillon.

ANGELICA LA ROSA

 

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