La sinistra intellettuale è diventata l’intolleranza ideologica fatta carta
Avevano assunto una columnist non liberal. Ora arrivano le dimissioni di Bari Weiss dal New York Times (oggi si è dimesso anche Andrew Sullivan dal New York Magazine).
Storia esemplare su come la sinistra intellettuale sia diventata l’intolleranza ideologica fatta carta. Per quei (pochissimi) giornalisti non progressisti o non ancora allineati al pensiero unico rimasti è sempre più dura. Traduco alcuni stralci della sua lettera di dimissioni perchè è un documento importante del tempo miserabile in cui viviamo:
“È con tristezza che scrivo per dirti che mi dimetto dal New York Times. Sulla stampa è emerso un nuovo consenso, ma forse soprattutto in questo giornale: la verità non è un processo di scoperta collettiva, ma un’ortodossia già nota a pochi illuminati il cui compito è informare tutti gli altri. Twitter è diventato l’editor del New York Times. Le mie incursioni nel ‘Wrongthink’ mi hanno reso oggetto di costante bullismo da parte di colleghi che non sono d’accordo con le mie opinioni. Mi hanno chiamato nazista e razzista. Alcuni colleghi insistono sul fatto che ho bisogno di essere sradicata se questa compagnia vuole essere veramente ‘inclusiva’, mentre altri postano emoji accanto al mio nome. Una parte di me vorrebbe poter dire che la mia esperienza è stata unica. Ma la verità è che la curiosità intellettuale – per non parlare dell’assunzione di rischi – è ora una responsabilità al Times. Perché scrivere qualcosa di audace solo per passare attraverso il processo paralizzante di renderlo ideologicamente kosher, quando possiamo assicurarci la sicurezza del lavoro (e dei clic) pubblicando il nostro articolo sostenendo che Donald Trump è un pericolo unico per il paese e il mondo? E così l’autocensura è diventata la norma”.
E, aggiungo io, il giornalismo sta morendo…
GIULIO MEOTTI