Il cardinale Ambongo: “Il nostro fallimento non è colpa dei bianchi”
Fridolin Ambongo Besungu, cardinale e arcivescovo di Kinshasa, durante un’omelia nel corso della messa in occasione del 60° anniversario dell’indipendenza della Repubblica democratica del Congo, ha spiegato: “abbiamo occupato i posti dei bianchi, ma non abbiamo usato il potere per servire il popolo. La gente cercava di ottenere potere non per servire coloro che erano sotto la loro responsabilità, ma per avere i privilegi dei bianchi. Ma questi, almeno, seduti sulle loro sedie non si divertivano solamente. Hanno anche lavorato. Hanno capito il significato del loro lavoro”.
Secondo il cardinale osservando rapidamente i 60 anni trascorsi in Congo dall’indipendenza si vede “che questo grande sogno del popolo congolese è stato progressivamente spezzato a causa di una serie di fatti ed eventi. Abbiamo conosciuto la successione di regimi autocratici che sono saliti al potere come colonizzatori senza preoccuparsi della volontà popolare e questo accade ancora oggi: con la forza, la guerra, il sotterfugio, la frode, un sistema egoistico è stato installato nella gestione di affari pubblici”.
Il popolo congolese, ha spiegato il porporato, “continua ad essere impoverito al punto d’essere oggi tra i popoli più poveri della Terra. Dobbiamo riconoscere, che dopo 60 anni di indipendenza abbiamo vergognosamente fallito. Non siamo stati in grado di rendere il Congo un paese più bello di prima. Non abbiamo aiutato la nostra gente a raddrizzare la schiena, che era già curva. In breve, abbiamo fallito tutti”.