Tutti in silenzio se si tratta della barbarie dei governi islamici

Tutti in silenzio se si tratta della barbarie dei governi islamici

Oltre 13.000 migranti sono stati abbandonati nel deserto del Sahara, tra di loro ci sono donne incinte e bambini.

Persone costrette con la minaccia delle armi, a camminare sotto il sole del deserto senza assistenza, senza cibo e senza acqua.



Durante la deportazione verso il Niger diverse persone stanno trovando la morte mentre molte altre sono scomparse.

In Algeria la politica nei confronti delle popolazioni dell’Africa subsahariana è fatta di segregazione, riduzione in schiavitù, abusi sessuali, arresti arbitrari, trattamenti inumani, respingimenti, espulsioni collettive.

Di razzismo, quello vero, non quello nella testa delle élite de sinistra che ne discutono a Capalbio.



Dove sono le voci indignate contro l’Algeria per la sua politica vessatoria nei confronti dei migranti, quelli con il ditino sempre puntato contro la generosissima Italia?
Dove sono le ONG, dove sono le Nazioni Unite, dov’è la voce delle istituzioni religiose?

Al solito tutti in religioso silenzio se si tratta della barbarie dei governi islamici.



Nel Corano la schiavitù è citata 29 volte, la Sharia la consente e la promuove, ma se una notizia spaventa, o non conviene, allora va taciuta.

 

LORENZO CAPELLINI MION

 

 

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È lampante ormai come il progressismo sia un sistema mistificatorio per combattere il disegno divino. Non vi è criterio oggettivo che tenga, è bene accetto tutto, purché funzionale a tale scopo.