Uccisi in una società che ha deciso di suicidarsi in nome del buonismo

Uccisi in una società che ha deciso di suicidarsi in nome del buonismo

di Lorenzo Capellini Mion

IL PARADIGMA PERFETTO DI UNA SOCIETÀ CHE HA DECISO DI SUICIDARSI IN NOME DEL BUONISMO PELOSO CHE MASCHERA GLI INTERESSI DEL GLOBALISMO IDEOLOGICO

Ex Inghilterra. Per la cronaca, faticosamente riportata da media distratti su commissione, il venticinquenne Khairi Saadallah che sabato nell’attentato di matrice islamica a colpi di coltello ha ucciso tre innocenti di nome Joe Ritchie-Bennett, David Wails e James Furlong, è un rifugiato libico giunto e accolto nel Regno Unito per fuggire dagli “islamisti” nella sua terra natale.

Un portatore di pace che fugge dalla guerra e si mimetizza prima di passare all’attacco e uccidere quanti più infedeli dilaniando ancora e ancora comunità una volta generose e aperte e ora sempre più disintegrate, dove germogliano i semi della guerra civile.

Il paradigma perfetto di una società che ha deciso di suicidarsi in nome del buonismo peloso che maschera gli interessi del globalismo ideologico. Da tempo non vedo come possa finire bene.

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