“La politica buonista continua ad essere complice della tratta moderna degli schiavi”
“Promise Land” è il nome dell’operazione attuata dalla Polizia di Catania e coordinata dalla Procura Distrettuale etnea. L’operazione è partita il 7 aprile del 2017 dopo l’ennesimo sbarco dalla nave Aquarius di Sos Mediteranee di migranti sul suolo nazionale. L’operazione smaschera il traffico umano effettuato ai danni di molteplici ragazze nigeriane.
Dieci migranti arrestati tra Catania, Messina, Caltanissetta, Verona, Novara e Cuneo. Obbligate sotto minaccia le donne nigeriane, talvolta minorenni, erano inserite nella rete della prostituzione italiana. Un vero e proprio mercato che parte dai territori di origine in Nigeria, passando per la Libia e come ultima destinazione l’Italia o altri Paesi europei. Il modus operandi è sempre lo stesso: le ragazze nigeriane avvicinate con la vendita del sogno di una vita migliore, si ritrovano vittime della tratta sotto minaccia di ritualità Ju-Ju.
Una vera e propria organizzazione quella delle reti criminali che trafficano esseri umani. Spesso reti transnazionali che hanno un vero e proprio organico: responsabili della logistica, veri e propri “talent scout” che captano le vittime, stregoni che imbrigliano le donne tramite ritualità tribali, traghettatori che portano la merce a destinazione, manager che piazzano le schiave nelle strade o nelle case chiuse dei tanti Paesi europei meta di questo mercato…
L’inchiesta durata otto mesi ha fatto evidenziare agli investigatori l’esorbitante guadagno che emerge dal traffico della prostituzione. Su una ventina di casi di ragazze nigeriane costrette a prostituirsi, la malavita intasca circa 1 milione e 200 mila euro.
Purtroppo inconsapevolmente, anche se oramai è talmente palese che non si può far finta di non sapere, la politica buonista continua ad essere complice, uno degli ingranaggi principali, della tratta moderna degli schiavi. Servono politiche di cooperazione allo sviluppo e di reale contrasto alla tratta, dove devono essere colpite severamente sia la domanda che le reti criminali che realizzano questo bieco mercato. Gli slogan e le lacrime lasciano il tempo che trovano, servono azioni concrete!
Emmanuele Di Leo